È morto Benito Nonino, l'uomo che ha rivoluzionato la grappa in Italia

8 Lug 2024, 13:02 | a cura di
Insieme alla moglie Giannola, aveva preso le redini della piccola azienda di famiglia, produttrice di “sgnapa”, trasformandola in un marchio di fama mondiale

Negli anni Settanta - nonostante in Italia il cibo non fosse più sopravvivenza, ma gioia del palato, tradizione, territorio, cultura - la grappa, ottenuta dalla distillazione (spesso clandestina) di vinacce mescolate insieme senza alcuna distinzione della tipologia di vitigno, era ancora un retaggio della miseria, del freddo, della fame. Ma Giannola, certa della qualità della grappa del suo Benito non poteva accettarlo, creando così la prima grappa "Monovitigno Picolit", un prodotto che ha cambiato per sempre la percezione di questo prodotto, portandola da semplice liquore di osteria a raffinata espressione del territorio e della tradizione. Benito Nonino è venuto a mancare la notte scorsa, all'età di 90 anni, nella sua amata casa-azienda a Percoto (Udine), dove era nato il 6 febbraio 1934. Sin dalla sua infanzia, Benito ha nutrito una passione per l'arte della distilleria, un'arte che ha saputo trasformare e conoscere in tutto il mondo. Benito non era solo un imprenditore di talento, ma anche un uomo di grande visione e tenacia. Anche quando la salute lo costrinse su una sedia a rotelle, il suo spirito tenace non venne mai meno: fino a pochi giorni fa, quando ha chiesto di essere portato in distilleria, luogo che ha sempre rappresentato il cuore pulsante della sua vita e del suo lavoro.

La nuova èra della grappa

Era il primo dicembre 1973  quando Benito e Giannola Nonino, nel rispetto della tradizione, rivoluzionarono il sistema di produrre e presentare la grappa in Italia e nel mondo: la creazione della grappa di singolo vitigno, il Monovitigno Nonino, distillando separatamente le vinacce dell’uva picolit (il vitigno a bacca bianca autoctono del Friuli) - e il successo è tale da indurre i distillatori italiani e stranieri a seguire questo modello. La coppia Nonino, inseparabile nella vita come nel lavoro, ha dato vita anche al prestigioso "Premio Nonino Risit d’Aur (Barbatella d’Oro)", con lo scopo di stimolare, premiare e far ufficialmente riconoscere gli antichi vitigni autoctoni friulani dagli organi nazionali e comunitari, e preservare così la biodiversità del territorio, da assegnare annualmente al vignaiolo che abbia posto a dimora il miglior impianto di uno o più di questi vitigni e una borsa di studio, da assegnare annualmente al miglior studio di carattere sia tecnico sia storico, relativo ai suddetti vitigni. Un riconoscimento che vanta una giuria di altissimo livello culturale internazionale e che, negli anni, ha premiato più di cinque scrittori poi insigniti del Premio Nobel. L'eredità di Benito è oggi portata avanti dalle sue tre figlie, Antonella, Cristina, Elisabetta e dalla nipote Francesca. Il mondo della grappa e della distilleria perde un uomo che con la sua passione, dedizione e visione ha saputo creare qualcosa di unico e prezioso.

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