La nuova èra della grappa
Era il primo dicembre 1973 quando Benito e Giannola Nonino, nel rispetto della tradizione, rivoluzionarono il sistema di produrre e presentare la grappa in Italia e nel mondo: la creazione della grappa di singolo vitigno, il Monovitigno Nonino, distillando separatamente le vinacce dell’uva picolit (il vitigno a bacca bianca autoctono del Friuli) - e il successo è tale da indurre i distillatori italiani e stranieri a seguire questo modello. La coppia Nonino, inseparabile nella vita come nel lavoro, ha dato vita anche al prestigioso "Premio Nonino Risit d’Aur (Barbatella d’Oro)", con lo scopo di stimolare, premiare e far ufficialmente riconoscere gli antichi vitigni autoctoni friulani dagli organi nazionali e comunitari, e preservare così la biodiversità del territorio, da assegnare annualmente al vignaiolo che abbia posto a dimora il miglior impianto di uno o più di questi vitigni e una borsa di studio, da assegnare annualmente al miglior studio di carattere sia tecnico sia storico, relativo ai suddetti vitigni. Un riconoscimento che vanta una giuria di altissimo livello culturale internazionale e che, negli anni, ha premiato più di cinque scrittori poi insigniti del Premio Nobel. L'eredità di Benito è oggi portata avanti dalle sue tre figlie, Antonella, Cristina, Elisabetta e dalla nipote Francesca. Il mondo della grappa e della distilleria perde un uomo che con la sua passione, dedizione e visione ha saputo creare qualcosa di unico e prezioso.