La più buona Moretta di Fano è preparata da un palestinese diventato marchigiano per amore

30 Set 2024, 10:27 | a cura di
Mustafa Tu’meh, un palestinese che ha trovato casa a Fano, prepara una delle migliori Morette al suo Curcuma Cafè. Con la sua storia di migrazione e integrazione, il locale rappresenta l'incontro tra Oriente e Occidente, servendo non solo la Moretta, ma anche altre delizie con un tocco di creatività e passione

Eh sì, tra i tanti caffè corretti italiani c’è anche la Moretta di Fano: un espresso robusto con un mix di rum, anice e brandy. E c’è Mustafa Tu’meh, un palestinese diventato marchigiano, che al Curcuma Cafè ne prepara una delle più buone.

La Moretta di Fano

Cos’è la Moretta di Fano

C’è sempre un po’ di mistero, e qualche segreto, quando si cerca di conoscere le origini di un prodotto tradizionale, soprattutto se si ammanta di valori distintivi e per certi aspetti identitari. Anche per la Moretta è così. Si narra, ad esempio, che questa bevanda sia nata grazie ad alcuni marinai che, per ripararsi dal gelo delle notti invernali, andavano alla ricerca tra gli scaffali della cambusa di un qualche liquore avanzato da mescolare al caffè bollente. Ne trovarono più d’uno e crearono il mix che oggi si tramanda. Si narra anche che fu una moglie premurosa a inventare la ricetta, desiderosa com’era di far recuperare le energie vitali al marito rientrato stanco per le fatiche della navigazione. Così pure, si racconta che tutto sia semplicemente nato dall’etichetta di un elisir raffigurante una ragazza scura di carnagione, una murèta, appunto, in dialetto fanese. Certo è che storicamente risale al 1908 la prima pubblicità documentata di una Moretta eccellente al Rhum prodotta dal Caffè Cavour del centro di Fano. Nel 2006 La Moretta è stata riconosciuta cocktail ufficiale dall’ AIBES, l’Associazione Italiana Barmen e Sostenitori e nel 2011 è diventata Prodotto Tradizionale marchigiano.

Piazza Costanzi a Fano

La vera ricetta della Moretta di Fano

L’originale ricetta, quella codificata sin dall’inizio, forse era un po’ diversa. Magari si sarà dispersa tra le differenti miscelazioni che, proprio a partire dal 1908, i tanti bar fanesi hanno realizzato. E, sicuramente, ha perduto la sua originale caratteristica di bevanda per i lavoratori, non soltanto marinai, in cerca di un buon corroborante che scaldasse dal di dentro. La Moretta di Fano è praticamente entrata nella quotidianità di tutte le case dei fanesi. È la bevanda cult da assaggiare passeggiando, d’estate e d’inverno, sul lungomare adriatico. Insomma, ha acquisito quel valore di tipicità che la porta a essere, oggi, un simbolo di questa terra. È semplice preparala in casa. Ci vogliono un indispensabile bicchierino di vetro; una scorzetta di limone, rigorosamente senza il bianco, da adagiare nel fondo del bicchiere insieme a zucchero, rum, anice e brandy, liquori che si possono trovare già miscelati e pronti in bottiglia. Nel bicchierino inclinato si versa delicatamente il caffè espresso bollente con la sua schiuma. La Moretta è perfetta se si riesce a ottenere, in tre strati dai diversi colori, la sedimentazione separata di zucchero e liquori, caffè, e schiuma. Si mescola e si beve caldo.

I ragazzi di Mustafa

Mustafa Tu’meh, il palestinese diventato marchigiano

Trentasei anni, palestinese, Mustafa Tu’meh lascia la sua terra nel 2007 per sfuggire alla tragedia della guerra infinita nei territori occupati. Inizia la sua nuova vita a Bologna frequentando l’università e cominciando a lavorare tra bar, ristoranti, pasticcerie per potersi sostenere e pagare le spese degli studi. Si appassiona, così, al mondo del food e del beverage. Riesce a sistemarsi presso qualche locale più importante e sta a suo agio in cucina come in sala. Ha quindi la possibilità di incontrare persone e pubblico di tutto il mondo, di percepirne i gusti a tavola come al banco. Intanto conosce Michela, una marchigiana di Senigallia, che diventerà sua moglie. Passa un po’ di tempo, si trasferisce a Fano e, raggiunta una certa stabilità economica, riesce finalmente ad aprire un locale tutto suo, rilevando nel 2020 la gestione del Curcuma Cafè.

 

Cosa si beve al Curcuma Cafè

Il Curcuma Cafè è un po’ il racconto della vita vissuta da Mustafa e del suo viaggio fin qui. È il posto che ha scelto per sperimentare la sua idea di un mix possibile tra Oriente e Occidente. Siamo proprio in centro, su una delle più belle e antiche piazze di Fano, un tempo chiamata del Trebbio e ora Costanzi. Vicino alla Chiesa di Sant’Antonio Abate, dedicata, manco a farlo apposta, al culto di questo santo eremita orientale. È un piccolo locale con un bel dehors in piazza, recintato dal verde e dai fiori. Il servizio è affidato a una squadra di giovanissimi collaboratori provenienti da più regioni italiane: Alessandro, Gabriele e Riccardo.

Ci si accomoda e c’è da scegliere tra un semplice caffè al cardamomo; una cremosa granita di mandorle fresche preparata all’istante con zucchero e latte; una premuta di melograno, soprattutto in questa stagione di raccolta dalle ben novecento piante coltivate nella vicina azienda agricola a San Costanzo; un Negroni corretto con infusione di quattro spezie diverse e segrete. E, ovviamente, la Moretta fanese, una delle più buone in città, perché, dice Mustafa, c’è dietro la miscelazione un cuore orientale che pulsa e ha scelto questa terra per realizzare un sogno e continuare a immaginare, come accadeva agli antichi marinai, un viaggio infinito che conduca sempre all’incontro tra culture diverse.

Curcuma Cafè - Fano Piazza A. Costanzi 19
tel. 320 577 7554

@curcumacafefano

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