Food design. E cibo del futuro
Un nuovo magazine sul futuro del cibo. Che dall'altra parte dell'oceano, tra le strade di New York, può dipendere dall'apporto creativo e scientifico di chef, designer, ricercatori e produttori. Negli ultimi tre anni è stato questo l'obiettivo di Mold, piattaforma online ideata da LinYee per dare spazio alle storie (più di 400 quelle raccontate finora sul sito) di chi sul design ha scommesso per dare forma al cibo che verrà. Perché se il progresso tecnologico può determinare come e cosa mangeremo da qui ai prossimi 15 anni – in piena emergenza alimentare secondo le stime dei principali organi di controllo internazionali – al design è affidato il compito di veicolare le idee, e generare progetti intelligenti, fruibili, belli nel senso più positivo del termine, che all'estetica del cibo riserva un ruolo fondamentale nella valorizzazione della cultura gastronomica. E il percorso fatto sin qui da Mold e dai suoi contributor dimostra che l'interesse verso il tema è tutt'altro che marginale, con un bel seguito sui social network e lettori che approdano sul sito da oltre 20 Paesi del mondo. Così – ironia della sorte proprio mentre uno tra i più celebri food magazine americani, Lucky Peach, alza bandiera bianca per divergenze d'opinione tra soci fondatori – Mold Magazine è pronto a esordire nell'universo della carta stampata, con un profilo che ricalcherà le orme del web.
Da New York un nuovo food magazine
Ogni numero esplorerà un tema specifico analizzandolo con il filtro del design, dall'evoluzione dal packaging alimentare al riuso degli scarti, dai novel food all'innovazione agricola. A cominciare da 20 divagazioni sul tema dei microrganismi e delle loro interazioni con ambienti specifici, che in ambito alimentare significa per esempio interrogarsi sulle trasformazioni della materia, dal kimchi alla produzione di vino naturale, alla proliferazione delle muffe. E capire come possano portare benefici al sistema alimentare del futuro. I contributi arrivano da esperti di discipline complementari e diverse, designer e genetisti, chef ed esperti di cibo. Con l'intenzione di offrire ai lettori un prodotto per chi ama il cibo e la cultura, e non esclusivamente la cultura del cibo. La prima uscita è attesa con l'arrivo della primavera, mentre online è ancora aperta una campagna di crowdfunding su Kickstarter, che finanzierà sviluppi futuri. I temi sul piatto sono già molti: dall'approfondimento sulla tavola come rituale sociale all'esplorazione dei packaging commestibili, all'applicazione dei big data per l'industria alimentare. Sempre nel segno di una impostazione grafica facilmente riconoscibile che si avvale della collaborazione di valide firme.
Dire Mangiare Progettare. Una storia di co-design dall'Italia
Intanto, giusto per confermare la bontà e il livello di copertura su scala internazionale del progetto Mold, una delle ultime storie raccontate sul sito arriva proprio dall'Italia. E va a pescare il percorso di co-design proposto agli alunni delle scuole di Milano, Varese, Monza e Brianza da qualche mese a questa parte, nell'ambito del progetto Dire Mangiare Progettare. Un incontro tra bambini della scuola primaria e designer patrocinato dal Politecnico di Milano e dal Milan Center for Food Law and Policy per ripensare l'esperienza della mensa scolastica e reinventarne l'ambiente. Coinvolgendo i più piccoli nella progettazione di oggetti e arredi che la popolano, così da intervenire direttamente sul loro approccio al cibo e all'alimentazione. Per la prima edizione dell'iniziativa, che si protrarrà fino al mese di giugno, sono undici le classi coinvolte, e altrettanti i designer che hanno raccolto l'invito. E Mold ha deciso di seguire per qualche giorno da vicino i protagonisti. Per chi invece preferisse scoprire da sé tutti i dettagli è disponibile il sito dell'iniziativa costantemente aggiornato. Anche queste sono storie di cibo.
a cura di LIvia Montagnoli