Speravamo di esserci lasciati alle spalle i bollettini e gli aggiornamenti con nuove regole e mappe colorate, e invece ci risiamo: il virus torna a circolare, 317.930 gli italiani attualmente positivi, con un'incidenza che sale da 176 a 241 casi per 100mila abitanti, e un tasso di positività arrivato al 3,6%. Solo nelle ultime 24 ore sono stati 26.109 i nuovi positivi – un dato che ci riporta a marzo scorso - 123 i decessi. Prorogato al 31 marzo 2022 lo stato di emergenza nazionale e delle misure per il contenimento dell’epidemia da Covid-19, si ragiona sulla durata del Green Pass (diventato obbligatorio anche per chi lavora in bar e ristoranti) a 5 mesi e sulle pillole anti-Covid di Pfeizer che potrebbero arrivare a gennaio, mentre le polemiche per il Super Green Pass sembrerebbero almeno in minima parte scemate. Ma intanto la quarta ondata spaventa, con la variante Omicron di cui si sa ancora molto poco – se non che si propaga con enorme velocità - che getta ulteriori minacce sull'immediato futuro, anche in vista delle feste imminenti. E mentre si tiene il conto dei posti occupati in terapia intensiva (oltre 900, quasi il 10% del totale: un punto in più rispetto alla settimana passata) torna la mappa dei colori.
Le zone gialle
Zona gialla, con obbligo di mascherine anche all'aperto (e limiti nella capienza di luoghi di intrattenimento e riunioni), nella la provincia autonoma di Bolzano, il Friuli-Venezia Giulia (a rischio di zona arancione) e la Calabria, che hanno cambiato colore già nei giorni scorsi. A loro, dal 20 dicembre e almeno per due settimane, si uniscono Liguria, Veneto (come già annunciato dai governatori Giovanni Toti e Luca Zaia), Marche, e la provincia autonoma di Trento che hanno superato, contemporaneamente, tutti e 3 i parametri individuati come soglia di allerta: incidenza settimanale dei contagi pari o superiore a 50 (ma inferiore a 150 casi) ogni 100.000 abitanti, il tasso di occupazione dei posti letto per i pazienti Covid superiore al 10% in terapia intensiva e al 15% nei reparti ordinari. Lazio ed Emilia Romagna osservati speciali, mentre la Lombardia resta bianca grazie all'aumento dei posti letto.
Le zone arancioni
Il governatore della Regione Sicilia Nello Musumeci ha invece firmato un’ordinanza che impone la zona arancione da sabato 18 a lunedì 27 a 5 comuni dell'isola: Castrofilippo (in provincia di Agrigento), Marianopoli (Caltanissetta), Motta Sant’Anastasia (Catania), Terme Vigliatore e Scaletta Zanclea (Messina), mentre misure restrittive sono attualmente in vigore (fino al 20 dicembre) anche a San Michele di Ganzaria e Militello in Val di Catania (nella provincia etnea) e Itala, nel Messinese.
Con la zona arancione, senza il Super Green Pass gli spostamenti verso altri comuni della stessa regione o di altre regioni sono consentiti solo per lavoro, necessità, salute o per servizi non sospesi ma non disponibili nel proprio comune, è vietato l'accesso ai negozi nei centri commerciali nei giorni festivi e prefestivi (eccetto alimentari, edicole, librerie, farmacie, tabacchi), la consumazione al banco e al tavolo, all'aperto e al chiuso, con limiti anche nel caso di ristoranti in attività ricettive. Altre restrizioni sono previste per le attività sportive e la partecipazione a eventi e attività culturali.
Diversa la posizione di Vincenzo De Luca che allerta: “siamo nel pieno della quarta ondata” e firma un'ordinanza regionale che nella regione Campani avieta il consumo di cibo e bevande (tranne l'acqua) dal 23 dicembre al 1° gennaio nelle aree pubbliche, con ulteriori limitazioni il 23, 24 e 25 dicembre e 1° gennaio, quando sarà vietata anche la vendita con asporto di bevande.