Il piccolo locale di Milano dove il tè si beve come in Cina

20 Feb 2025, 14:24 | a cura di
Niente biscotti e zollette di zucchero, qui il tè si beve come in Cina. Succede grazie ad Eastern Leaves, un progetto nato per salvare le montagne dello Yunnan

Tutto inizia grazie a un colpo di fulmine, prima quello fra Lorenzo e Vivian e poi quello comune per le montagne dello Yunnan. Lorenzo Barbieri è lombardo e dopo la laurea si trasferisce a Pechino, dove conosce Vivian Zhang, originaria del nord della Cina e già appassionata di tè. Nel 2014, durante un periodo sabbatico fra le montagne di Nannuo e Pasha, scatta una scintilla. La foresta era stata messa in concessione e rischiava di trasformarsi in una coltivazione intensiva: travolta dalla bellezza della foresta e dalla volontà di preservarla, la coppia acquista i terreni e ne diventa “custode”, col sostegno delle 18 famiglie che si occupavano di gestire il terreno. Nasce così Eastern Leaves.

Xishuangbanna, nella provincia dello Yunnan

Lorenzo racconta che «i gruppi culturali dell’area di Xishuangbanna, in cui vivono da secoli, sono i veri padri e custodi della cultura del tè sin dai suoi albori, avendola custodita, mantenuta viva e in continua evoluzione attraverso gli eventi storici. Lo scopo del nostro lavoro, insieme alla diffusione della cultura del tè cinese a livello internazionale, é proprio fare in modo che le nostre foglie viaggino insieme alla loro cultura originaria. In ogni fase del nostro lavoro, è quindi fondamentale dare voce a chi con mano dà vita ai nostri tè».

Terroir del tè

Il territorio è occupato per il 15% dagli alberi da tè (di cui circa 300 alberi antichi a rischio, fra i 200 e 500 anni di età) immersi in una ricca foresta incontaminata che nutre il suolo e dona alle foglie caratteristiche uniche. Le piante non sono trattate con fertilizzanti o strumenti artificiali, spesso vengono nutrite ad esempio con scarti di cibo, come il tofu. Al resto ci pensano le particolari condizioni climatiche e il sapere tramandato da secoli dai locals. «Le montagne dello Yunnan» sottolinea Lorenzo «non hanno un (unico) proprietario: le stesse terre che ci regalano le foglie dei nostri tè sono protette da diverse famiglie locali che vivono nei villaggi locali da generazioni, e hanno pieni diritti e responsabilità verso ogni singolo albero».

Vivian Zhang, co-fondatrice di Eastern Leaves

E poi c’è la passione e il know-how di Vivian, diplomata all'Accademia del tè cinese. Anche se le caratteristiche della coltivazione del tè si avvicinano al concetto di terroir applicato al vino, manca un corrispettivo vero e proprio per la figura del sommelier: in Cina si è tea-master, esperti del tè, un titolo che può essere certificato anche attraverso dei corsi svolti proprio da Vivian e riconosciuti dalla Federazione cinese.

Cosa significa bere il tè in stile Gongfucha

Dopo alcuni anni dedicati allo studio e al recupero della piantagione, Eastern Leaves inizia ad esportare il tè presso rivenditori e sale da tè, ma Lorenzo e Vivian desiderano un luogo dove portare la vera tradizione del tè cinese. Aprono così la propria sala da tè a Milano, un luogo dove rispettare a pieno la preparazione del tè in stile Gongfucha, che si può tradurre in “tè preparato con cura ed attenzione”. Il tè si beve insieme ai padroni di casa in tazze più piccole di quelle a cui siamo abituati, ma c'è un motivo. Le infusioni sono molto brevi, da 15 secondi circa: la prima estrazione serve per reidratare le foglie, mentre dalla seconda può iniziare la degustazione; a ogni infusione - almeno 3 - il sapore cambierà di intensità e sarà possibile scoprire nuove note, anche a seconda della teiera utilizzata (alcune argille, ad esempio, riescono ad interagire con il gusto del tè grazie alla loro porosità). Niente biscotti, miele o zucchero: ci si focalizza sul tè.

Lorenzo lo spiega così: «Non si tratta di un rigido cerimoniale, ma di una maniera corretta di preparare un’ottima tazza di tè, esaltandone le caratteristiche aromatiche. Ogni gesto è pensato per creare armonia nel servizio, ma non esistono regole ferree e immutabili: tutto scorre naturalmente. Il Gongfucha ci insegna a rallentare, e ad apprezzare la bellezza delle piccole cose: il suono dell’acqua che incontra le foglie, il sottile profumo che la teiera esala, il retrogusto che cambia nel palato ad ogni infusione. Ci insegna a mantenere viva l’attenzione, rimproverandoci con un sapore amaro se ci dimentichiamo il tè in infusione per troppo tempo. Ma ci educa anche ad apprezzare l’imperfezione, e a mantenerci umili e rispettosi verso l’altro, in primo luogo verso l’ospite con cui condividiamo il tè, perché il Gongfucha è anche condivisione».

I tè di Eastern Leaves

Ad essere peculiare non è solo il modo di consumo, ma anche il prodotto. I riflettori sono puntati sui tè pu'er, che si possono produrre esclusivamente nello Yunnan, usando le piante autoctone dalla tipica foglia grande e impiegando un metodo di lavorazione specifico. Ci sono i tè fermentati in 60 giorni grazie a tecniche più moderne e quelli ancora più pregiati, lasciati invecchiare da 10 a 20-30 anni. Oltrei ai tè pu'er, tè bianchi e tè rossi, Eastern Leaves esporta anche tutte le altre categorie di tè selezionate da produttori di altre province o realizzati con tecniche diverse, come tè verdi, tè oolong o altre varietà di tè fermentanti o floreali.

Per godersi gli aromi delle montagne Nannuo e Pasha non resta che visitare la sala da tè in via Macedonio Melloni 32 a Milano, circondati da arredi artigianali di Suyuan e ceramiche lavorate secondo le tradizioni antiche. La seconda opzione è partecipare a uno dei viaggi insieme a Vivian e Lorenzo alla scoperta delle foreste dello Yunnan (tutte le info sul sito ufficiale).

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