Milano dice addio al Trottoir. Il Comune preferisce i mondeghili dell'ennesima trattoria

21 Gen 2025, 12:33 | a cura di
Chiude il 30 gennaio il bar artistico che era l'"ufficio" di Pinketts. Arriverà la società dell'Osteria del Binari, che ha vinto il bando di Palazzo Marino per la gestione dell'ex casello daziario

Sono gli ultimi giorni per il Trottoir, lo storico locale in piazza XXIV Maggio che il 30 gennaio chiuderà (ve lo avevamo anticipato qui) per far posto all’ennesima trattoria di cui forse Milano non sentiva il bisogno. Il bando del Comune di Milano per l’assegnazione in concessione d’uso dell’ex casello daziario “ubicato in piazza XXIV Maggio n.1 lato Est”, che è stato espletato assieme alle altre due strutture simili in piazza Cinque Giornate, è stato vinto dalla Taboga Sas di Cesare Eugeno Dente, già titolare dell’Osteria del Binari in via Tortona. La Taboga ha vinto grazie al più alto punteggio di offerta tecnica (52) visto che la sua offerta economica, pari a 97mila euro di canone annuo, è stata inferiore a quella dei tre concorrenti che si sono classificati alle sue spalle, la JDG (101mila), la Il Magenta Srl (100mila) e la Cafè G Srl (100mila). Tra i concorrenti battuti anche la Rovagnati Retail, facente capo al salumificio di Biassono. L’associazione Le Trottoir Actionart, che ha gestito il locale per 32 anni e che sperava di poter avere un occhio di riguardo da parte di Palazzo Marino in nome delle tante attività culturali svolte in oltre tre decenni, è finita tristemente ultima tra le 11 società che hanno partecipato al bando, a causa del basso punteggio attribuito alla valutazione tecnica del progetto (35) e a un’offerta economica ritenuta insufficiente (60mila).

Ignorato il ruolo culturale

In questo modo la Direzione Demanio e Patrimonio (area Patrimonio immobiliare) del Comune di Milano sembra fare una scelta di campo piuttosto chiara. L’ennesima trattoria è meglio di un locale che negli anni si era trasformato in una specie di Café Flore milanese, che dava spazio e ricovero a molti personaggi della scena culturale milanese, compreso Andrea G Pinketts, che ne aveva fatto una sorta di ufficio personale e che quando morì, il 20 dicembre 2018 ad appena 58 anni per un tumore alla gola, ebbe i suoi funerali della Basilica di Sant’Eustorgio, a due passi dal locale. Ora sul sito del locale si legge uno struggente addio con l’invito a partecipare agli ultimi eventi, dal 24 al 26 gennaio: “Le luci stanno per spegnersi – scrive la titolare Michelle Vasseur – prima però di dirci addio e dirvi grazie,  nello stile vivo, vulcanico, gioioso de Le Trottoir, ci sarà una tre giorni no-stop di musica, performance, film, talk -di tutte le persone che si sono avvicendate e hanno trovato rifugio, ascolto, ispirazione nel cafè, come ai tempi delle avanguardie nelle quali idee, amori, incontri e complicità nascevano davanti a un bicchiere di Assenzio, a un tè o davanti a una pinta di birra”. Vasseur lamenta ancora una volta l’indifferenza del Comune che, “nonostante le lettere di protesta di artisti, docenti e intellettuali, ha ignorato sia il ruolo di riqualificazione della zona avuto da Le Trottoir, sia la storia epica di un locale entrato in film, quadri e romanzi, sia  il vuoto di socialità che si verrà a creare depauperando ulteriormente la città”.

Andrea G. Pinketts al Trottoir

Osteria tipica milanese

Al posto del Trottoir potrebbe esserci quindi una nuova trattoria. Abbiamo contattato la Taboga Sas (società con 55 dipendenti e un fatturato di 4,3 milioni di euro) per capire come utilizzerà gli spazi dell’ex casello daziario (due piani più un sotterraneo adibito a magazzino per un totale di 335 metri quadri). Al telefono una donna ci ha invitato a inviare una mail a cui non è seguita risposta. Possiamo immaginare si tratterà di un’osteria tipica milanese che ricalchi in veste modernizzata i contenuti dell’Osteria del Binari, creata nel 1972 accanto alla stazione di Porta Genova da Cesare Eugeno Denti, allora dirigente del gruppo Cerruti, e che poi aprirà anche la Trattoria Aurora nella vicina via Savona. La cucina del Binari propone molti classici milanesi (l’Ossobuco di vitello, la Cotoletta di vitello, il Risotto giallo) e altri piatti da osteria. Dobbiamo aspettarci altri inesorabili Mondeghili dove prima si tenevano concerti, presentazioni di libri e mostre?

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