Torino è la città che conta il maggior numero di caffè storici di tutt’Italia: si tratta di una delle peculiarità del capoluogo piemontese, che vanta indirizzi suggestivi che custodiscono aneddoti e atmosfere di altri tempi, molti dei quali inseriti nella lista dei Locali Storici d’Italia insieme a ristoranti e hotel di charme. Dieci di questi – dal più antico Al Bicerin, nato nel 1763, al più recente e piccolo Mulassano, in attività dal 1907 – hanno fondato l’associazione Caffè Storici e Salotti Sabaudi, espressione dell'inconfondibile stile torinese: un modo di essere e di vivere, caratterizzato dall’eleganza e dalla maestosità di questi luoghi fatti di boiseries, tavolini di marmo, specchi e dorature ma allo stesso tempo sobrio e garbato.
Scoprire i caffè storici di Torino è uno dei migliori modi per venire in contatto con la sua anima sabauda: una storia fatta di maestria dei confettieri e pasticcieri, di sapienza dei produttori di caffè e di cacao – utilizzato dai maîtres chocolatier cittadini per la produzione dei celebri cioccolatini – elementi che hanno contribuito a creare degli indirizzi sopravvissuti allo scorrere del tempo fino a diventare una parte fondamentale della città. Alcuni dei caffè dell’associazione – che ultimamente hanno deciso di puntare sulla cucina d’autore – insieme ad altri indirizzi che hanno fatto la storia della città, sono tra i migliori locali secondo la Guida Bar d’Italia 2023 del Gambero Rosso.
Al Bicerin, che dal 1763 si trova davanti alla Chiesa della Consolata, ha un posto speciale nel cuore dei torinesi ed è una tappa obbligatoria per chi visita la città: uno degli emblemi cittadini, tempio della tradizione e della sua storica bevanda, da gustare tra specchi, marmi e boiseries. Sono tanti i nomi illustri che nel corso dei secoli si sono seduti tra i tavoli del locale per gustare il bicerin, da Cavour a Nietzsche, Mario Soldati e Umberto Eco, che lo cita nel romanzo "Il Cimitero di Praga". Gesti sapienti e un grande lavoro artigianale caratterizzano anche altre specialità, come la strepitosa cioccolata in tazza, preparata ancora "all'antica", in grandi paioli di rame, o lo zabaione, da assaporare anche nelle versioni al Marsala e al Passito di Caluso.
Baratti & Milano è un’icona di tradizione e qualità nel cuore della Galleria Subalpina, dove si trova dal 1875 (anche se è stato fondato nel 1858 in via Dora Grossa, oggi via Garibaldi). Un locale affascinante con una speciale atmosfera d’epoca, ideale per una sosta o per l'acquisto di un dolce, grazie alla sua celebre cioccolateria e confetteria, che vanta specialità iconiche come le caramelle allo Spritz e una collezione in continuo aggiornamento, oltre ai famosi gianduiotti, ai cremini, e alle uova pasquali, come quelle nocciolate in confezioni speciali che richiamano uno storico cilindro portagioie. Dal laboratorio interno arriva anche la pasticceria fresca: le gustose viennoiseries per la colazione, la squisita piccola pasticceria piemontese, amaretti morbidi e baci di dama, biscotteria e torte. A curare la proposta gastronomica i fratelli Alciati, lo chef Ugo e l’enologo Piero.
Fin dagli anni ’20 Bar Zucca è un’icona di glamour ed emblema dell'aperitivo torinese: centralissimo, maestoso negli ambienti, ben frequentato, ha una proposta di caffetteria eccellente, nell'espresso come nei cappuccini, bicerin o varianti della casa come il caffè con panna e crema alla nocciola, che al mattino sposano lieviti di grande fragranza, su tutti i biciulan, i croissant e i fagottini al gianduia. Nel salato spiccano i tramezzini – quello al mascarpone tartufato è un must – i panini semidolci con vitel tonnè, i club sandwich, e i plin con fonduta e tartufo. Per l'aperitivo bollicine pregiate e una pregevole carta cocktail con oltre cinquanta tipi diversi di gin, da gustare con sfizi formato mignon, toast e la storica intramontabile pizzetta di Zucca.
In questo locale Giuseppe Carpano, discendente dell'ideatore del vermouth, dal 1889 – anno di fondazione – al 1902 lavorò a perfezionarne la ricetta. Basta questo aneddoto per capire la storia che si respira al Caffè Elena, con i suoi interni tra boiserie, dipinti e tavolini d'epoca, in contrasto con una proposta che, soprattutto in tema cucina e mixology, punta sulla modernità. Completano la filosofia del locale la grande cura e attenzione nella caffetteria e nella selezione dei prodotti, dai tè fino ai lieviti di pasticceria che si affiancano a dolci e torte maison. Per gli spuntini toast e panini, mentre a pranzo un valido menu che sposa territorio e creatività, ancora più ampio a cena.
L’ambiente storico e affascinante di Fiorio non è stato intaccato dal recente restyling, che è stato accompagnato con un cambio alla direzione, affidata a Vito Strazzella e alla figlia Noris. Tra le specialità di Fiorio, in linea con la sua proposta legata alla tradizione, ci sono il bicerin e la cioccolata calda, servite nelle maestose sale del locale, famoso anche per il suo gelato: che sia nelle iconiche coppe al tavolo o nei coni da passeggio – leggenda narra che negli ‘anni 20 siano nati proprio qui i coni – Fiorio è da sempre un punto di riferimento in città con un prodotto particolarmente cremoso e ordinare un cono alla vetrinetta affacciata su via Bogino, annessa al caffè attivo dal 1780, rimane un rito per torinesi e turisti.
Il Caffè Mulassano porta ancora il nome del suo fondatore, il produttore di vermouth Amilcare Mulassano. Specchi e boiseries concentrati in una trentina di metri quadrati decorano quella che è un’istituzione torinese, dove nel 1926 per idea della titolare Angela Nebiolo è nato il tramezzino, così battezzato da Gabriele d'Annunzio. L’offerta parte dalla miscela maison, base per espressi, cappuccini e bicerin sempre eccellenti, da gustare al mattino con brioche e lieviti freschi e gustosi. Spuntini e break di mezzogiorno contano su quiche, toast e i tramezzini, mentre per il pomeriggio rimangono una solida certezza le cioccolate calde e la piccola pasticceria, per piacevoli merende ai tavoli interni o sotto i portici, e gli aperitivi, con Vermouth Mulassano, Spritz, bollicine e piccoli gustosi bocconi.
Posizionata in Piazza Carignano, una delle più affascinanti di Torino, Farmacia Del Cambio – che sorge all’interno di un’ex farmacia, di cui ha conservato i dettagli – spicca per la varietà della sua proposta, che si avvale anche del collegato ristorante Del Cambio e copre tutta la giornata. Specialità del locale i dolci che, pur partendo dal solido legame con la tradizione e il territorio, spiccano per tecnica e creatività in specialità rivisitate come il tiramisù moderno, torta con pan di Spagna al caffè, mousse al tiramisù e crema al caffè, e le creazioni d'autore, come l’iconico croissant quadrato Crubik e la torta 1757 che celebra la data di fondazione.
Ghigo nasce nel 1870 come latteria e cremeria, diventa famosa per la sua panna montata, ancora oggi tra le specialità della casa insieme alla Nuvola, un pandoro ricoperto di crema di burro e spolverato con zucchero a velo, sempre più difficile da assaggiare a causa della lunga lista di prenotazioni e delle lunghe code che si formano per ottenerlo. A un passo dall’imponente Piazza Vittorio, il locale offre un trionfo di piccola pasticceria piemontese con bignoline, mini-chantilly da 5 grammi, tartellette di frutta e biscottini, oltre ai gelati, alle meringhe con la panna, le cioccolate calde e lo zabaione, realizzato “alla vecchia maniera" seguendo un'antica ricetta.
Stratta fa parte della geografia di Torino e in particolare di Piazza San Carlo, dove si trova fin da prima della statua di Emanuele Filiberto: un locale che era frequentato da Cavour e dove si respira la storia, come si evince dallo stemma sabaudo di “Fornitore della Real Casa" ancora esposto nel salone con la vetrina di confetteria e cioccolato piena di bonbon, caramelle, quadrotti di frutta, rosa o viola, marron glacé, praline e cremini, gianduiotti e le tipiche Gioie di Cavour, che apprezzava molto anche le meringhe. Sul lato opposto, il bancone del bar con le croissanteries per la colazione, fornito di veneziane, biciulan, crostatine, tortini di mele, plumcake, cornetti e le rinomate torte, disponibili pure in monoporzione, come Adri – dedicata alla storica proprietaria – un bel connubio di pan di Spagna, crema pasticcera, coulis di fragole e lamponi e frutta fresca.
Bar d’Italia di Gambero Rosso 2023 - pp. 384 - euro 10 - la guida è acquistabile in libreria e online
a cura di Maurizio Gaddi