Si chiama Gabriele Armani il miglior bartender italiano all'estero. Lo ha decretato una giuria di addetti ai lavori con una prima consultazione, poi confermata dal voto online del pubblico e infine sancita con un premio assegnato nell’ambito dei Barawards 2024 da Bargiornale. «Il giovane talento - si legge in una nota - ha saputo conquistare i giudici grazie alla sua creatività, precisione e capacità di trasformare ogni cocktail in un'opera d'arte».
Chi è Gabriele Armani
Nato nel 2000, Armani ha trascorso i primi anni tra Gaby e Fontainemore, in Valle d'Aosta. Cresciuto tra i tavoli e i sapori del ristorante di famiglia, ha studiato all'École Hôtelière di Châtillon, dove ha maturato la passione per il mondo del bar. Nel 2019 si trasferisce a Barcellona per uno stage di cinque settimane al Paradiso, il celebre locale di Giacomo Giannotti (vincitore dello stesso premio nel 2019). Qui comincia dalla classica gavetta: lava bicchieri, segue le preparazioni, gestisce gli ordini. Con il tempo viene integrato nel team, assumendo maggiori responsabilità. Dopo la pandemia, Armani è sempre più spesso dietro al bancone a servire quei drink fantasmagorici che hanno contribuito al successo del Paradiso, eletto miglior bar al mondo secondo The World’s 50 Best Bars 2022. Un locale famosissimo ma discreto, nascosto dietro una piccola bakery nel quartiere El Born di Barcellona.
Il Paradiso di Barcellona
La lunga fila che spesso è all'ingresso lascia intuire che questo panificio ha qualcosa di speciale, basta infatti attraversare la porta frigo per entrare in uno spazio inaspettato in cui l'effetto wow è assicurato: il lungo bancone abbracciato da volte di legno dà la sensazione di entrare nel ventre di una balena, che accompagna fino alla seconda sala, un paradiso tropicale di ispirazione tiki. Aperto da quasi 10 anni, il Paradiso ha puntato sempre sulla creatività e l'effetto sorpresa, non solo nella struttura ma anche nei drink, come il Tesla, presentato con una vera bobina Tesla che fa cambiare colore ai bicchieri quando vengono toccati, o come in quello con una sorta di nuvola sospesa sul bicchiere. Ogni cocktail offre un’esperienza sensoriale completa. Ma non solo: negli ultimi anni il locale ha puntato in modo sempre più deciso verso la sostenibilità, con la nascita del Paradiso Waste Lab e l'organizzazione del Sustainability Summit.
Un impegno a cui ha contribuito in maniera decisiva anche Gabriele Armani, che nel frattempo è diventato a pieno titolo parte del team del Paradiso. «Per me la sostenibilità è davvero un pilastro importante nel mondo del bar e anche nella vita quotidiana. È una filosofia che deve diffondersi perché non possiamo sfruttare le risorse del nostro pianeta all'infinito» racconta. Ma come fare? «Essere un bar sostenibile al 100% non è facile, però è stimolante e possibile, perché è dai piccoli gesti che si iniziano i grandi cambiamenti». Come? «Per esempio riutilizzando tutta la parte organica delle materie prime che trattiamo; inoltre, con alcuni tipi di plastica stiamo creando dei tools per il bar e altri oggetti di merchandising». Le bottiglie riciclate danno vita a una linea di bicchieri e caraffe per il servizio nel locale che nel corso degli anni si è anche arricchito di un altro spazio tutto in rame, a cui si accede da un finto bagno: è il secret bar del secret bar, la Sala Macallan nata per i 7 anni della struttura. Ora, alla soglia dei 10 anni, il Paradiso conta su un nuovo riconoscimento, stavolta per uno dei suoi bartender.