L’ascesa continua della Nordic Cuisine
Se qualcuno vi chiedesse qual è il ristorante più rappresentativo della cosiddetta Nordic Cuisine, che nell’ultimo decennio ha conquistato i vertici dell’alta gastronomia internazionale, cosa rispondereste? Anche i meno esperti, senza troppa esitazione, indicherebbero l’insegna dello chef che di quel movimento culinario è padre fondatore e rappresentante in carriera, René Redzepi. Con il passare degli anni lo chef danese è stato eletto nell’Olimpo delle grandi personalità della cucina globale, e solo qualche mese fa, l’apertura delle prenotazioni per il suo pop up australiano ha polverizzato ogni record, registrando il tutto esaurito in 90 secondi. Ma casa sua, almeno per un anno ancora, resterà il Noma di Copenaghen, pluripremiato indirizzo, che è difficile scalzare dalla vetta della World’s 50 Best. E invece gli ispettori della guida Michelin non sembrano pensarla proprio così, almeno a guardare i premiati dell’ultima edizione della Rossa dedicata ai Paesi Nordici (Danimarca, Finlandia, Norvegia e Svezia), presentata qualche ora fa proprio nella capitale danese, che giusto per non deludere le aspettative rinsalda la squadra delle tavole degne di nota in città, portando a casa ben 20 riconoscimenti stellati (fino all’anno scorso erano 17).
Tre stelle. Delusione Noma, spunta Geranium
Ma la vera notizia è una mancata novità: anche quest’anno il Noma non ottiene le tre stelle invocate da più parti. Mentre a sorpresa spunta l’outsider di turno, il Geranium, per primo al traguardo delle tre stelle tra le insegne di Copenaghen. A legger bene tra le righe, Rasmus Kofoed – chef di questa tavola votata alla materia prima locale e bio – proprio un novellino non è, già protagonista in passato del Bocuse d’Or e molto conosciuto in patria, grazie agli ottimi risultati raggiunti nella cucina del Geranium (già due stelle), meta insolita e defilata del quartiere Osterbro, all’ultimo piano (con vista sulla città) di un edificio che affaccia sul parco più esteso di Copenaghen.
Tre stelle a Oslo, Magnus Nillson a due stelle
Ma la Michelin Nordic Cities guide 2016 si rivela generosa di stelle anche altrove: è norvegese la seconda new entry tristellata, Maaemo, ristorante di Oslo che condivide con altre celebri insegne locali l’interesse per la natura più selvatica, protagonista della cucina di Esben Holmboe Bang. Nella capitale norvegese arriva anche un’altra stella, per Kontrast, mentre in Svezia festeggia Magnus Nilsson, che da oggi potrà appuntarsi sul petto la seconda stella nella cucina del suo sperduto Faviken Magasinet. In Svezia anche 5 nuovi stellati, tra cui un giapponese di Stoccolma, Sushi So. Fuori dai giochi stellati la Finlandia. In totale sono 11 le prime stelle in guida (4 per la Danimarca, 2 per la Norvegia), 33 le tavole Bib Gourmand.
Svezia
Due stelle
Faviken Magasinet, Are
I nuovi stellati
Borgholm, Borgholm
Daniel Berlin, Skåne Tranås
PM & Vänner, Växjö
Sushi So, Stoccolma
Upper House, Göteborg
Danimarca
Tre Stelle
Geranium, Copenaghen
I nuovi stellati
Frederiksminde, Praesto
Henne Kirkeby Kro, Henne
Kadeau, Copenaghen
Kong Hans Kaelder, Copenaghen
Norvegia
Tre Stelle
Maaemo, Oslo
I nuovi stellati
Kontrast, Oslo
Re-Naa, Stavanger