Il Refettorio a Londra e Milano
Ancora un refettorio pensato per i più bisognosi. Era il 5 giugno 2017 quando a Londra il furgone di The Felix Project scaricava frutta, verdura e ogni genere di surplus alimentare fresco davanti all'uscio del St Cuthbert's Centre, al 51 di Philbeach Gardens, dove ha preso forma uno degli ultimi progetti voluti da Massimo Bottura per Food for Soul, il primo nella capitale britannica. L'inaugurazione del Refettorio Felix della scorsa estate è stata poi accompagnata dall'ufficializzazione dell'accordo con Sogemi, la società che gestisce ogni settimana circa due tonnellate di ortaggi in eccedenza in arrivo dall'Ortomercato di Milano, novità che ha segnato un nuovo modello di riciclo che fa leva sulla possibilità di surgelare i prodotti recuperati tra i banchi grazie a un costoso macchinario donato alla causa del Refettorio. Ma Massimo Bottura non si ferma mai, e questa volta ha scelto di concentrarsi su una città del Sud Italia, Napoli, dove aprirà la prima Mensa sociale, uno spazio aperto ogni domenica dove sarà cucinato e servito il cibo non venduto al supermercato.
La Mensa sociale
Gli chef che servono da mangiare ai più bisognosi. Questo il fil rouge dell'iniziativa che prenderà vita all'interno di Made in Cloister, proprio a un anno dal progetto di riqualificazione dell'ex lanificio di Porta Capuana interamente ripensato da Davide De Blasio, Rosa AlbaImprota e Antonio Giuseppe Martiniello. Ad affiancare Bottura, Mimmo Paladino, l'artista che ha già firmato il portale del Refettorio ambrosiano nato sotto la stella dell'Expo. A diffondere la notizia è stato lo chef, durante Cibo a regola d'arte a San Domenico Maggiore, la rassegna dedicata al mondo della gastronomia ideata dal Corriere della Sera. “Non si cucinano avanzi”, ha specificato, “ma semplicemente il cibo non venduto, quegli ingredienti ordinari che si trovano nel frigo di tutti gli italiani”. Uno spazio con tavolo sociale, dove poter trovare ristoro fra piatti a base di verdure più mature e pane raffermo (a tal proposito, ricordiamo l'uscita del libro “Il pane è oro” a fine novembre, una raccolta di 165 ricette di 65 chef internazionali che hanno lavorato nei refettori di Milano, Londra e Rio).
Il progetto della Regione Campania
Nel frattempo, lo scorso sabato 29 ottobre la Regione Campania ha annunciato durante la manifestazione di Napoli l'idea di voler portare a Milano un centro per la promozione permanente dei suoi prodotti agroalimentari. “Vogliamo fare promozione perché la nostra non è, come si pensa, solo la terra dei fuochi: una ricerca dell'Istituto zooprofilattico sperimentale del Mezzogiorno certifica, al contrario, che il 96% del territorio agricolo regionale è a norma”, ha spiegato il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca. Che aggiunge: “Quello agroalimentare è un settore importantissimo per tutto il Paese, dal Sud al Nord, perciò sono contento che la Campania voglia promuovere i suoi prodotti a Milano. Abbiamo ovunque materie prime eccellenti da valorizzare”. Perché l'Italia, si sa, è un Paese dall'enorme patrimonio agroalimentare, “Il posto più bello del mondo”, aggiunge Bottura.
Le mille idee di Bottura
Di capacità imprenditoriali e comunicative, di sensibilità verso i temi più caldi del settore alimentare contemporaneo, per Bottura, ormai, è anche superfluo parlarne. Uno chef che continua a dimostrare anno dopo anno di saper dare linfa nuova a una tradizione ricca e storica, per tempo rimasta saldamente ancorata alle sue fondamenta. Attraverso progetti intraprendenti, iniziative sociali ed etiche che ripensano l'alta cucina come strumento fruibile anche dai meno fortunati. È trascorso poco più di un mese da quando lo chef è stato chiamato a ritirare il Sustainability Forward Award per il progetto Food For Soul, un riconoscimento che accende ancora una volta i riflettori su uno dei volti più noti nel panorama della ristorazione internazionale. E oggi Bottura torna con nuove idee, per l'Italia ma anche per i paesi stranieri. Nel frattempo, infatti, rispetto all'annunciata apertura di più refettori nei quartieri disagiati di tante capitali statunitensi, oltreoceano si continuano a chiarire le modalità che porteranno alla realizzazione delle prime strutture. Continua a farsi strada con insistenza l'ipotesi di una mensa per la comunità del popoloso distretto del Bronx, in collaborazione con l'ospedale di St. Barnabas, ma si parla anche di Detroit e New Orleans, senza dimenticare Chicago. Per un progetto in continua espansione, su larga scala, a cui non possiamo che augurare di proseguire su questa strada, all'insegna della solidarietà e dei pari diritti. Perché il cibo è di tutti, anche di chi dalla vita ha avuto poco.
a cura di Michela Becchi