Premio Maison Ruinart 2022
Organizzato da Maison Ruinart in collaborazione con la Fondazione Picto, il premio mira a illuminare il lavoro di giovani fotografi. A tal proposito, Ruinart invita le nuove promesse della fotografia in una residenza artistica nella regione dello Champagne che presenteranno le foto scattate durante questo periodo a Paris Photo. Maison Ruinart offre una visione chiara di un mecenatismo sostenibile e a lungo termine attraverso vari programmi. Ogni anno, Carte Blanche invita artisti di fama internazionale a condividere le loro opinioni della Maison (la quale oltre a fare champagne si occupa di arte e ambiente) e si impegna a scoprire artisti locali che condividano gli stessi valori. Quest’anno è stata la volta di Matthieu Gafsou che ispirato dal lavoro e dalla vita che scorreva davanti ai suoi occhi durante la permanenza nella residenza artistica ha prodotto una serie di immagini intitolata “Cette Constante Brûlure de L'air” (questa costante combustione dell'aria) che presenterà a Paris Photo dal 10 al 13 novembre, manifestazione di grande spessore dedicata alla fotografia.
Gli scatti di Matthieu Gafsou, vincitore del premio Maison Ruinart 2022
Attraverso i suoi scatti si provano emozioni contrastanti, a tratti misteriose, immagini che parlano di natura e di fenomeni ambientali cui stiamo assistendo inermi; della biodiversità e del pericoloso cambiamento climatico, un tema che non possiamo più ignorare. A prima vista, le foto scattate nella calda estate del 2022 mostrano scene banali di turisti spensierati, paesaggi idilliaci e città ospitali, quando poi d’improvviso un particolare attira l’attenzione: l'assurdo emerge dalle immagini macchiate di petrolio greggio dall'artista, rendendo l'aria che brucia come fosse palpabibile. Usando gli idrocarburi come pigmenti, l'artista svela l'invisibile ed esprime il paradosso del nostro tempo: tutto sembra così normale, eppure il nostro ambiente sta cambiando in maniera quasi feroce: "Quello che mi piace davvero dell'applicazione della benzina è che, in un certo senso, è come la tradizionale tonalità di stampa fotografica che utilizza sostanze chimiche per macchiare l'immagine – in passato si sceglievano oro, rame o selenio. Per me, l'effetto visivo prodotto da queste immagini improbabili riflette le conseguenze della benzina sul nostro ambiente: un inquinante che è ovunque, non solo in un luogo. Visivamente, possiamo vedere che c'è qualcosa di "sporco", ma allo stesso tempo questo sporco crea anche un effetto spettacolare e bello, quasi sublime. La preoccupazione o la paura che queste scene apparentemente banali possono trasudare fa emergere il potere distruttivo che le persone cercavano nelle montagne e negli oceani nel XIX° secolo " racconta l’artista e fotografo Matthieu Gafsou.
Matthieu Gafsou
Quello di Matthieu Gafsou è un talento che non passa inosservato. Residente a Losanna, in Svizzera, suo paese di nascita, Matthieu Gafsou studia fotografia alla scuola d'arte CEPV di Vevey, dopo un master in filosofia, letteratura e cinema all'Università di Losanna. Molti i premi vinti, tra cui quello della HSBC Foundation nel 2009. Ancor prima di compiere 30 anni espone nei più importanti festival e fiere di fotografia di tutto il mondo, come Photo 2022 Melbourne, Foto/Industria Bologna, Belfast Photo Festival e Rencontres de la Photographie ad Arles, in Francia. Contribuisce a numerose mostre collettive e personali tra cui Galerie C a Neuchâtel e Parigi, MUCEM di Marsiglia, il Centro d'arte fotografica Three Shadows di Pechino e l'Auckland Art Gallery in Nuova Zelanda. E ora un altro tassello si aggiunge in carriera, il Prix Maison Ruinart 2022.