Il 13 dicembre parte la quattordicesima edizione di Masterchef che, come di consueto, ci accompagnerà per tutte le feste natalizie. Quest’anno ci saranno molte novità nelle prove, l’unica certezza è il trio dei giudici che non si cambia: Giorgio Locatelli, Antonino Cannavacciuolo e Bruno Barbieri, che in conferenza stampa di lancio, spiega: «Siamo davvero uniti, non c’è competizione. Antonino, ad esempio, mi serve molto come “analista”: quando arrivo a Masterchef e sono super depresso c’è lui che mi libera, mi aiuta, Giorgio ci serve, si mette in mezzo con suo aplomb inglese e tiene tutto organizzato». Ma la vera forza, come racconta ancora Barbieri: «È che ci sentiamo anche fuori da Masterchef, ci chiamiamo, non ho mai chiamato Cracco o Bastianich come chiamo loro».
All in e blind test
La prima novità è l’All in con Blind test. Restano il grembiule bianco – che si ottiene con tre sì dei giudici – e quello grigio – che si ottiene con due sì dei giudici – ma che mette il concorrente in pausa: ci si potrà vedere al Blind test dove un solo giudice deciderà la sorte di quel concorrente con una prova di assaggio alla cieca. Ma in cosa consiste l’All in? Nel momento delle presentazioni, i giudici chiedono al concorrente se vuole avvalersi dell’All in, che vuol dire, ottenere 5 minuti in più (in totale 10) rispetto al tempo prestabilito per tutti, per completare e impiattare il piatto. Se il concorrente accetta a quel punto può dire addio al grembiule grigio: dopo la presentazione del suo piatto o sarà dentro con i tre sì dei giudici o può tornare a casa.
Il quarto chef-giudice a supporto
Se lo scorso anno si era optato per il giudice ombra – uno chef misterioso, poi rivelatosi in Davide Scabin, dietro una parete che dava il suo parere su piatti e concorrenti senza parlare ma solo gesticolando – quest’anno si fa tutto alla luce del sole: ci sarà una personalità della cucina italiana presentata già dalle prime battute della prima puntata che giudicherà i piatti e i concorrenti, come dice Barbieri: «Che vi terrà d’occhio anche mentre spadellate e farà da vedetta», che sarà presente con consigli, ma anche “rimproveri” formativi al concorrente anche prima di entrare a presentare il piatto e giocarsi la sua opportunità per entrare nella Masterclass.
La giornata dedicata a Marchesi
Masterchef continua a portare di fronte al grande pubblico i maestri della cucina italiana: ricordiamo un grande Iginio Massari comparso varie volte in trasmissione o Pierluigi Roscioli che l’hanno scorso ha insegnato a fare la pizza romana in tv, oppure Antonia Klugmann che per un anno è stata anche giudice. Quest’anno ci sarà una prova dedicata al maestro della cucina italiana Gualtiero Marchesi di cui tutti e tre gli chef nutrono grande rispetto: Bruno Barbieri dice: «Marchesi non era solo uno chef, ma un filosofo, un artista, una persona molto colta legata al design dei piatti, al design dell’organizzazione della tavola, a quell’epoca introduceva il minimal, era già un personaggio: nei primi anni Ottanta gli fu dedicata una copertina di “Grand Gourmet”, il magazine, dove si presentava con un piatto con un pisello verde da una parte. Per dire… erano gli anni Ottanta». Anche Locatelli ricorda Marchesi: «Marchesi non accomuna solo noi, ma tutti gli chef italiani, è stato il primo a dare importanza alla cucina italiana a livello internazionale. I suoi piatti avevano 30 anni ma sembravano sempre attuali». Non è da meno Cannavacciuolo che ricorda con emozione il suo primo incontro: «Avevo 18-19 quando andai per la prima volta al suo ristorante. Ebbi un’emoziona talmente forte che nella mia vita non ho avuto mai più, mi è mancato il fiato».
Altre novità: prove in esterna e ospiti
Fra i luoghi della ristorazione protagonisti delle prove in esterna ci saranno Laguna di Marano, Mart di Rovereto, il ristorante Quattro Passi di Nerano, Napoli. Oltre a location meravigliose, anche grandi personalità della cucina italiana e internazionale come ospiti delle nuove puntate del programma. Fra gli altri: Davide Oldani, Hélène Darroze, Pía León, Franco Pepe, Amanda Eriksson, Andrea Berton, Rasmus Munk
