Alla domanda se gli andasse di far due chiacchiere sul Nogroni e sul mondo degli analcolici, Massimo D’Addezio risponde secco: «Mi rifiuto!». Ma è una battuta da barman, anche perché lui è dal 2000 che fa ricerca continua sulla mixology no e low alcol. E di cose, dunque, ne ha da dire…
Nuovo trend: più gusto, meno alcol
«Al Chorus di via della Conciliazione a due passi da San Pietro, l’abbiamo in carta, ma si chiama semplicemente Negroni Analcolico. Mi rifiuto di chiamarlo Nogroni!». E cosa pensa Massimo di questa new wave salutista, tanto più che siamo nel cuore del Dry January? «Sono anni che va avanti il no alcol: ci sono molte persone che hanno cominciato a capire il senso vero di un drink senza alcol in un menu. Infatti, non c’è solo il rischio per la patente: soprattutto c’è l’esigenza di provare deu gusti e sapori complessi, inusuali, anche all’uscita dalla palestra o a un incontro di lavoro o semplicemente a un appuntamento pomeridiano con amici e senza per forza ingerire alcolici. Personalmente, sono almeno 25 anni che mi impegno sul senza alcol e meno zuccheri».
Un nuovo cocktail analcolico
Come nasce la ricetta di un nuovo cocktail analcolico che non tradisca “l’originale”? «Noi, a Chorus, abbiamo trovato una miscela per il nostro Negroni analcolico che è davvero molto molto aderente all’organolettica dell’originale – sorride il bartender – Addirittura, diverse persone vengono al bancone per verificare che sia davvero no alcol!»
Il Negroni Analcolico secondo D’Addezio
La ricetta dell’analcolico è semplice e prevede dosi in percentuali identiche all’originale alcolico. Ecco i consigli di Massimo D’Addezio
Negroni Analcolico
Ingredienti
1/3 Bitter Analcolico Monin
1/3 Martini Vibrante
1/3 Tanqerey 0.0
Fettina di arancia
Twist di buccia di limone
Si tratta di un build e si serve quindi in un tumbler basso on the rocks, dunque miscelando direttamente gli ingredienti nel bicchiere.