Massimo Bottura in Messico
All'inizio dell'anno è stato l'ospite d'onore del Merida Fest, protagonista delle giornate dedicate alla cultura gastronomica per raccontare la sua idea di impegno sociale (e culturale) in cucina. Ma quello di Massimo Bottura al Messico è un avvicinamento per tappe, che passa dal colpo di fulmine per la vivace capitale dello Yucatan in occasione di una vacanza in famiglia, alla più recente esperienza in cucina al Moon Palace Resorts di Cancun, dove il 18 e 19 agosto scorsi lo chef della Francescana ha guidato la brigata del pop up messo in scena a scopo benefico. Costo della cena 600 dollari a persona, obiettivo raccogliere fondi per la causa di Food for Soul. Non a caso il movimento attivato a partire dal primo ambizioso Refettorio meneghino in occasione di Expo 2015 presto metterà radici anche in Messico, e proprio a Merida, entro il 2019. La conferma arriva in queste ore come risultato di un sodalizio con la locale Fondazione Palace, e il progetto, in cantiere da tempo (sin da quando si è concretizzata la possibilità di attingere al fondo della Rockefeller Fundation per replicare l'idea del refettorio in molteplici città ed aree disagiate del Nord America) asseconda un percorso che procede senza soluzione di continuità, passando da Rio a Londra e Parigi, prossimo pure a raggiungere Napoli, in collaborazione con l'associazione Made in Cloister nel chiostro di Santa Caterina a Formiello.
Il refettorio di Merida
La Fondazione Palace, fondata nel 2004, è un'istituzione di beneficenza nata dall'iniziativa del consiglio direttivo della catena alberghiera Palace Resorts (la stessa che ha ospitato Bottura a Cancun), che fa capo all'imprenditore Jabib Chapur, e quando il refettorio sarà completato metterà a disposizione anche i suoi cuochi – compatibilmente con i turni nei ristoranti che gestiscono sulla Riviera Maya - per servire pasti gratuiti a Merida, offrendo così conforto alle persone svantaggiate della città. Come di consueto la cucina utilizzerà ingredienti e prodotti di recupero, impegnata in prima linea anche nella lotta allo spreco alimentare, in collaborazione con associazioni che lavorano sul territorio per recuperare scarti ancora commestibili e derrate alimentari accantonate dalla grande distribuzione. Ancora in via di definizione lo spazio che ospiterà il refettorio di Merida – diversi sono i sopralluoghi condotti personalmente da Bottura in occasione dell'ultimo viaggio, una decina di giorni fa - certo invece l'approccio consolidato nelle precedenti esperienze, che punta a offrire agli avventori non solo un pasto caldo, ma anche uno spazio dove ritrovarsi con piacere.
A Napoli da fine settembre, con i tavoli di Paladino
Lo stesso succederà già alla fine di settembre a Napoli, a Porta Capuana, dove le operazioni per offrire il servizio settimanale negli spazi dell'ex lanificio borbonico di Santa Caterina a Formiello, sui tavoli sociali allestiti da Mimmo Paladino (4 tavoli da 3 metri, per accogliere 40 persone), sono in fase completamento. Chi ha visitato nelle ultime settimane il progetto espositivo curato dalla fondazione Made in Cloister e da Flavio Arensi all'interno del chiostro cinquecentesco, ha già avuto qualche anticipazione: all'ingresso uno dei tavoli forgiati da Paladino, destinato a diventare parte permanente della collezione della Fondazione, e a catturare l'attenzione il grande quadro dell'artista intitolato Pane e Oro, secondo una messa in scena che privilegia “gli elementi essenziali, la terra, l'acqua e il fuoco per ottenere l'argilla, la farina per il pane”, ha spiegato Paladino. L'esposizione terminerà il 15 settembre, poi, nel giro di pochi giorni, partirà il refettorio, con il sostegno di Carrefour (che donerà le eccedenze) e degli chef che vorranno prestare gratuitamente servizio. E sempre il prossimo anno, all'inizio della primavera, anche San Francisco dovrebbe poter contare sul suo refettorio.
a cura di Livia Montagnoli