Il ketchup Marz Edition della Heinz
Un ketchup prodotto su Marte è possibile? Ora sì. Almeno, questo è l’esperimento portato avanti dalla Heinz, marchio produttore che ha creato un ketchup con i pomodori coltivati in un ambiente che riproduce le condizioni di vita su Marte. Un progetto nato grazie a un team di 14 astrobiologi, che per nove mesi hanno lavorato all’Aldrin Space Institute all’interno del Florida Institute of Technology, per crescere pomodori in un ambiente controllato con terreno, temperature e condizioni climatiche simili a quelle che ci sono sul pianeta rosso. Del resto, il ketchup è sempre stato in qualche modo legato allo spazio: l’ex astronauta della Nasa Mike Massimino ha dichiarato che la salsa è stata un condimento tipico a bordo per impreziosire un po’ i pasti liofilizzati.
I pomodori e l’assaggio del ketchup
Un prodotto nuovo e originale, che potrebbe apportare dei grandi cambiamenti nel mondo scientifico. L’esperimento, infatti, ha dimostrato la possibilità di produrre cibo su Marte, una ricerca piuttosto diffusa tra gli esperti, che da tempo stanno studiando dei sistemi per sviluppare le coltivazioni sul pianeta. “Prima d’ora, molti degli sforzi non sono andati a buon fine, ma questo è un progetto a lungo termine. Il nostro sogno era quello di ottenere un raccolto di qualità tale da permettere la produzione di un ketchup a marchio Heinz e ce l’abbiamo fatta”, ha dichiarato Andrew Palmer, alla guida del team di ricercatori. Una buona notizia che si va ad aggiungere ai tanti passi in avanti fatti negli ultimi anni: recentemente, l’International Space Station ha dato vita a un “taco party” dopo la prima raccolta di peperoncini alla stazione. Shane Kimbrough, astronauta della NASA, ha affermato che c’è la possibilità di avviare anche una produzione di pomodori per ketchup alla stazione.
Ad assaggiare per primi il prodotto sono stati Massimino e la squadra di ricerca, che hanno provato il ketchup la mattina del 10 novembre, durante un grande evento registrato e disponibile online sui canali social della Heinz.
a cura di Michela Becchi