A Roma c'è stato un prima e un dopo Marigold. Tante aperture hanno contribuito a rendere la Capitale la città internazionale che è oggi, finalmente con caffetterie all’altezza della sua popolarità, però quell’angolo italo-danese a Ostiense, in una via defilata e per niente di passaggio, ha fatto davvero la differenza. Oggi Marigold - secondo quanto il Gambero Rosso è in grado di anticipare - è in vendita ma, con un po’ di fortuna, il progetto rimarrà. A patto che arrivi un acquirente con le competenze necessarie per portarlo avanti.
Marigold chiude (per ora)
Le strade dei due titolari, Sophie Wochner e Domenico Cortese, stanno invece per separarsi definitivamente. Lei danese, lui calabrese, da sempre sapevano di non volere rimanere ancorati a uno stesso progetto: «Non siamo mai stati tradizionalisti», racconta Sophie al Gambero Rosso, «ormai sono sei anni che esiste Marigold, le cose vanno bene ma non vogliamo attaccarci troppo a lungo a questo successo. Altrimenti, si rischia di non non evolversi mai». È arrivato invece per entrambi il momento di una svolta, «non subito, ci prenderemo i nostri tempi per riflettere, sentiamo il bisogno di una pausa prima di ricominciare».
Novità ancora da delineare, ma che sicuramente non saranno una replica di Marigold: «È stata un’avventura incredibile, però ogni cosa ha il suo tempo. E poi, oggi una colazione internazionale a Roma si trova facilmente, ci sono tanti altri imprenditori bravi e il panorama è molto cambiato».
Il caffè e la colazione da Marigold
Un cambiamento avvenuto anche grazie a questa bakery con cucina aperta nel 2018, nel frequentatissimo quadrante del Porto Fluviale, a pochi metri dalla Trattoria Pennestri. Al tempo, l’approccio di Marigold era tutt’altro che comune: dopo aver sperimentato con un home restaurant a Monteverde, Sophie e Domenico hanno deciso di ricreare un’atmosfera intima e accogliente in uno nuovo spazio, pensato per essere vissuto come luogo di incontro, condivisione a ogni ora del giorno.
Un format internazionale con un bel bancone zincato per la caffetteria – con Chicchi by Marigold, la linea specialty della casa – lieviti incredibili (siete ancora in tempo per farvi un regalo e provare il loro croissant ripieno con pasta di mandorle), il mitico cinnamon swirl, e poi carrot cake, brownies, financier ai mirtilli, tranci di torte da accompagnare con la crème fraîche. E una gran bella cucina.
Una bakery internazionale a Ostiense
Ecco, forse il brunch da Marigold è stato ciò che più ha conquistato i clienti, stranieri ma anche gli stessi romani: «Abbiamo una bella clientela, non possiamo lamentarci. All’inizio non è stato semplice, ci è voluta una buona dose di coraggio, ma col tempo abbiamo avuto tante soddisfazioni. Ci piace pensare di aver portato un pizzico di internazionalità in città». Entrando da Marigold, ci si sente immediatamente a casa grazie ai tavoli in legno chiaro e la bella atmosfera, ma un po' anche a Berlino, Londra, New York, Stoccolma: si fa un viaggio nel mondo con i piedi ben piantati a Roma Sud, attraverso una fetta di semplice pane e burro danese, avocado toast con uova alla benedict, omelette e piatti del giorno con ingredienti stagionali e ben equilibrati tra loro.
Il futuro della caffetteria
Il servizio è quello che ci si aspetta in un luogo simile: cordiale e rilassato, da Marigold si viene per prendersi una pausa dai ritmi frenetici, non per un boccone di corsa. Al massimo per comprare del pane per casa, ottimo anche quello, fatto con farine buone e lievito madre, ma in un posto simile è bene accomodarsi e farsi coccolare dai piatti della cucina. Per chi ha amato Marigold, comunque, non tutto è perduto: «Attualmente stiamo vagliando diverse offerte, non sappiamo ancora quando andremo via. Sicuramente, se qualche persona con esperienza volesse portare avanti il progetto, ne saremmo ben felici, però valutiamo ogni tipo di acquirente. Staremo a vedere».
Intanto, meglio approfittare di questo piccolo angolo di pace finché c’è.
Marigold – Roma – via Giovanni da Empoli, 37 - marigoldroma.com/