Si va dritti verso il marchio unico dell’agroalimentare italiano. Lo ha annunciato il Ministro dell’Agricoltura Maurizio Martina a Firenze, all'ultima tappa dell'Expo delle Idee, prima dell'apertura del grande evento di Milano, prevista per il primo maggio. Un segno distintivo per il made in Italy all’estero che garantirà, tra le altre cose, il controllo dei fenomeni dell’italian sounding e dei prodotti taroccati che ogni anno sottraggono all'economia tricolore 1 miliardo di euro.
“Io penso siano maturi i tempi perché l’Italia sperimenti il marchio unico per le sue dop, che ci consenta di sviluppare la nostra capacità di stare sul mercato. I singoli prodotti da soli rischiano di non reggere la complessità del mercato globale”.
Il marchio unico per conquistare il mercato globale
Pronto intorno al 15 aprile, il marchio sarà presentato a Expo e utilizzato a partire da luglio negli Stati Uniti. Attenzione, però, puntualizza Martina, “Non sarà un marchio che comparirà sui singoli prodotti, ma nei reparti dove essi saranno esposti. Rendiamoci conto che sull’export agroalimentare abbiamo proiezioni che ci dicono che possiamo crescere dell’8% l’anno. Nel 2014 siamo a 33 miliardi. Io penso che un obiettivo possibile sia quello del 20% in più nel 2020, e l’idea del marchio è un presupposto per farlo. Ma non l’unico”.
Da Firenze, poi, il ministro ha lanciato anche il suo messaggio all’Italia in vista del semestre più importante, a partire dalla proposta di fare dell’Italia la Patria del diritto al cibo: “È la sfida della responsabilità di ciascuno di noi per fare del diritto al cibo la frontiera avanzata della cittadinanza. Questa è l'ambizione con la quale stiamo lavorando in tanti alla Carta di Milano, l'eredità culturale e civile di Expo che consegneremo al segretario generale dell'Onu il prossimo 16 ottobre, ma questo è anche davvero il percorso ideale per il nostro Paese. Dopo gli anni difficili che abbiamo alle spalle ora è possibile un cambio di passo ed Expo può aprire questa fase nuova. L'appello che vorrei fare ad ogni italiano è di vivere questa occasione. Ciascuno ci metta quello che può e prenda da questa grande iniziativa il meglio. Quello che è certo è che nel mondo c'è tanta voglia d'Italia”.
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