E' passato un anno esatto da quando il sogno del pizzaiolo Franco Pepe ha preso forma, da quando, nel centro storico del paesino campano di Caiazzo, è nata Pepe in Grani, la pizzeria/locanda dove Franco ha deciso di portare avanti il suo prodotto: un impasto realizzato esclusivamente a mano, con la sola forza delle braccia. Franco Pepe, premiato con il massimo riconoscimento di tre spicchi dalla Guida Pizzerie d'Italia del Gambero Rosso 2013, è uno dei pochi maestri pizzaioli a proporre una pizza al di fuori da Napoli che mantenga caratteristiche della pizza napoletana, con un alto livello qualitativo e con una lavorazione interamente artigiana (anche nella selezione dei prodotti per condire le pizze).
Per festeggiare il primo anno (con riscontri positivi), di Pepe in Grani, Franco ha deciso di invitare il suo amico pizzaiolo/chef/fornaio Gabriele Bonci ed organizzare una vera e propria “maratona” di pizza aperta al pubblico, dalle 12 alle 24 del 13 ottobre 2013. Dodici ore consecutive di pizze, sfornate in maniera alternata: un'ora per ogni pizzaiolo, a ripetizione fino al concludersi della giornata. L'evento, portato avanti con la collaborazione fondamentale della giornalista Elisia Menduni, ha previsto l'utilizzo di diverse eccellenze dell'enogastronomia italiana: partendo dai prodotti utilizzati per condire la pizza fino a i vini e le birre in abbinamento, selezionate sul territorio campano e non solo. Piatti, posate e bicchieri riciclabili per ridurre a zero l'impatto ambientale, e una selezione infinita di pizze realizzate al momento secondo l'estro dei due maestri partecipanti, hanno caratterizzato questa maratona unica nel suo genere.
Durante la performance pizzettara, Pepe ha sfornato la sua solita pizza dal cornicione molto pronunciato, soffice e intensa al morso; Bonci invece ha deciso di cuocere l'impasto in una teglia circolare, utilizzando prevalentemente la cottura “tatin”: mettere l'ingrediente per condire la pizza sul fondo della teglia e ricoprire il tutto con l'impasto per poi andare in cottura. La parte superiore viene cotta ad alta temperatura creando un effetto simil “vetro” croccantissimo, mentre l'ingrediente posto sulla base della teglia cuoce quasi al vapore protetto dall'impasto.
Tra i produttori partecipanti all'evento segnaliamo il vino Pallagrello di Alepa; il Rosè di Terre del Principe; la birra Karma; le verdure e i prodotti agricoli di Massimiliano Panella e Gabriele Bonci: i formaggi laziali, gli affettati e i salumi selezionati da Vincenzo Mancino di D.O.L. (Di Origine Laziale); la mozzarella, la ricotta e i latticini del caseificio Il Casolare.
Tra musica live e divertimento, sono state sfornate davvero tante tipologie di pizza, dai più svariati abbinamenti. Ricordandone alcune di Franco Pepe citiamo: la Aglio, olio e peperoncino con alici di Cetara; la Margherita con la bufala del Casolare; la Pizza con crema di cipolle caramellate allo zucchero di canna, bufala, tonnetto alletterato e sedano cotto al ghiaccio; la Pizza con pomodorini gialli, alici, capperi e bufala; la Pizza con ceci delle colline caiatine, scarola e lonzardo di maialino nero casertano; la Pizza con cipolle di Alife, pancetta di nero, scamorza e fiordilatte del Casolare; il celebre e inimitabile Calzone di scarole crude; la Pizza con zucca, carciofi e salame di nero e per finire una combo memorabile tra l'impasto di Pepe e il sugo 'e munnezza realizzato da Angelina Ceriello di 'E Curti di Sant'Anastasia: un condimento a base di “scarti” delle tavole natalizie, con frutta secca, noci, uvetta, pomodoro, olive e capperi.
Gabriele Bonci ha sfoggiato invece: Tatin di cipolla con sfoglie di zucca marinata e ricotta di bufala; Tatin di carciofi con ricotta salata e susianella; Tatin di formaggio Montanaro di D.O.L. cicorietta ripassata e coppa di testa all'arancia; Pizza Amatriciana; Tatin di cipolla e scarola con formaggio Conciato di San Vittore; Conciato di San Vittore, broccoletti e guanciale cotto al vino di D.O.L.; Tatin di patate e pancetta e una fenomenale Spalla di maiale nero cotta undici ore a bassa temperatura in crosta di pizza.
Parallelamente alla degustazione di pizze si è svolto un insolito, ma molto ben riuscito, laboratorio a cura di Filippo Bartolotta, giornalista di Decanter, che ha condotto assaggi in abbinamento tra pizza, brunello e barolo.
La festa si è conclusa con un bellissimo discorso di Franco Pepe in merito al lavoro da lui intrapreso insieme al suo staff e ai suoi collaboratori indispensabili, seguito dalle parole di Bonci che ha eletto il pizzaiolo di Caiazzo come “Il miglior artigiano italiano della pizza, secondo me”.
Il taglio della torta a mezzanotte è stato seguito da un brindisi in onore di questa bella “casa della pizza” che è Pepe in Grani, una struttura che ha già in programma una crescita, con l'apertura di alcune camere ai piani superiori per ospitare i clienti anche dopo una cena a base di una grande pizza napoletana firmata Franco Pepe, a Caiazzo.
a cura di Lorenzo Sandano
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