Manitoba, le origini
La storia di Manitoba comincia due anni fa, quando i fratelli Nicola e Michele Buono, appassionati di cucina in trasferta londinese decidono di scommettere sulla tradizione italiana e si mettono in testa di aprire un locale nella capitale inglese. Seguono mesi di ricerca del posto giusto, mentre insieme all'agenzia di consulenza Sagitter One si studia il concept migliore, la formula che senza tradire le origini tricolori della proprietà sia in grado di strizzare l'occhio alle ultime tendenze inglesi. L'alleato in più, come ha rivelato solo qualche giorno fa l'anticipazione del sito Reporter Gourmet, è Lionello Cera, acclamato chef di Campagna Lupia, laguna veneta, dove dirige la cucina dell'Antica Osteria Cera, tra le più solide insegne di pesce della ristorazione italiana. Il caso vuole, infatti, che lo chef veneto, sempre piuttosto defilato rispetto ai riflettori per cui tanti altri colleghi si accapigliano, sia amico di vecchia data della famiglia Buono. E quando si è trattato di definire il format, Nicola e Michele non hanno esitato un attimo a coinvolgerlo nell'impresa.
Tigelle e cucina italiana a Londra
Il progetto, peraltro, è di quelli che incuriosiscono parecchio, “tigella, kitchen & bar” come recita il pay off, bistrot dall'anima multifunzionale, aperto da colazione a cena, che si avvarrà di un'altra collaborazione importante come quella di Roberta Pezzella, anche lei volto noto della scena gastronomica italiana e apprezzata panificatrice con tante esperienze alle spalle. Il suo sodalizio con lo chef, per dir la verità, ha già avuto modo di consolidarsi negli ultimi mesi, durante il periodo di ricerca che ha portato alla definizione di impasti, lievitazioni (da lievito madre), tipologie di prodotto che avranno il compito di conquistare i clienti di Manitoba, come si chiama lo spazio che inaugurerà il prossimo 16 agosto in New Oxford Street. “Abbiamo cercato a lungo il locale giusto” ci spiega Stefano Potorti, responsabile dell'agenzia di consulenza che ha seguito il progetto sin dall'inizio “poi ci siamo trovati di fronte all'occasione giusta. Lo spazio è molto luminoso, con soffitti altissimi da cui abbiamo ricavato un mezzanino, e affaccia su strada con vetrine ampie, che invogliano ad entrare”.
Qualità a prezzi accessibili
Il pubblico che Manitoba conta di intercettare, del resto, è eterogeneo e diversificato, dagli impiegati in pausa pranzo ai turisti diretti al British Museum, alle famiglie in cerca di una cucina rilassata per cena. Con l'obiettivo di essere accessibili a tutti, anche nella politica dei prezzi. Dello spazio si è occupato Michele, di professione architetto, sviluppando un design di stampo newyorkese che lascia respiro agli elementi focali del locale, come il cooking theatre dove si realizzeranno le tigelle a vista o il bancone per il servizio take away, con la mostra degli sfizi disponibili per l'asporto. Chi vorrà rilassarsi in sala, invece, può contare su 65 coperti più qualche posto al bancone. Il menu parla 100% italiano, a cominciare dai prodotti in arrivo dalla Penisola o reperiti presso fornitori locali che distribuiscono ingredienti made in Italy a Londra.
E la carta è frutto di una consulenza ragionata di Lionello Cera, con il contributo fondamentale di Roberta Pezzella, che ha messo a punto gli impasti per tigelle, pane, lievitati per la colazione (come la veneziana alla crema) e pizza. La staff, invece, è stato reperito sul luogo, in gran parte tra i professionisti italiani residenti a Londra: con loro i “maestri” hanno effettuato una settimana di training, in attesa di tornare per avviare il locale quando sarà il momento.
Il menu. Tigella con hamburger e pasta fresca
Cosa si mangerà? Quello che Stefano Potorti definisce “un mix&match” è evidentemente un menu che vuole conquistare una platea non per forza gourmet, desiderosa di riscoprire sapori genuini con la garanzia di nomi di peso. Quindi tigella in tre versioni – con farciture classiche, di pesce o con hamburger, per rivisitare in chiave insolita un grande classico del fast food inglese – pizza, pasta fresca (dai tagliolini ai formati ripieni, come i tortellini), un paio di main course (uno di carne, l'altro di pesce). E poi frittura di pesce e insalate. Molte le pietanze disponibili per il take away. I prezzi varieranno dalle 6 alle 12 sterline per le tigelle, la sera si potrà cenare con una spesa media di 30 sterline (e salire secondo le esigenze).
Mentre la carta dei vini annovera circa 25 referenze tutte italiane per tutte le tasche, dalle 18 sterline della bottiglia più easy alle etichette più blasonate a 90-95 sterline. Da bere anche birre artigianali italiane e qualche proposta alla spina. Insomma, un progetto ben definito, che ancor prima di aprire già guarda al futuro: “Stiamo ragionando in grande, i finanziatori ci sono e vogliamo esportare l'idea all'estero. Penso agli Stati Uniti, alla Russia, al Medio Oriente”. Prima però Manitoba aprirà un altro paio di sedi in città. E l'Italia, perché no? “Non escludiamo nulla, ma da un punto di vista imprenditoriale la burocrazia di casa nostra rende difficile la scalabilità che abbiamo in mente”. Sarà proprio il caso di fare un giro a Londra.
Manitoba | Londra | New Oxford Street, 82 | dal 16 agosto
a cura di Livia Montagnoli