La nuova mania degli Stati Uniti si chiama Sgroppino (che l'Italia invece ha dimenticato)

7 Mag 2024, 14:02 | a cura di
Nato come sgropìn, a denunciare l'origine veneta, e italianizzato nel tempo in sgroppino, si tratta di una variante alcolica del sorbetto al limone, con vodka ghiacciata e prosecco. Che sia il momento di rivalutarlo anche in Italia?

«Una granita italiana, solo per adulti». Titolava così, qualche anno fa, il New York Times per presentare lo sgroppino, sorta di cremolato al limone piuttosto cremoso e alcolico, tradizionalmente servito tra una portata e l'altra - soprattutto tra quelle di pesce e carne - o a fine pasto, per pulire il palato e favorire la digestione. In Italia oggi si trova soprattutto nei lunghi pranzi di nozze, in trattorie dalla cucina robusta e nei ristoranti borghesi, ed è una di quelle cose un po' fané che, ci scommettiamo, presto diventeranno vintage per essere riscoperte tra qualche stagione, mentre dall'altra parte dell'oceano pare conquistare sempre più terreno. È sempre il New York Times, infatti, a tornare sull'argomento, complice forse la bella stagione in arrivo, lanciando la sua ricetta di questa preparazione che pare abbia fatto la sua comparsa sulle tavole aristocratiche veneziane del sedicesimo secolo. La testata statunitense lo propone come digestivo, dessert ma anche come cocktail. Immediate le reazioni dei lettori, soprattutto sui canali social: qualcuno non vede l'ora di assaggiarlo, mentre chi lo ha già provato ne tesse le lodi, qualcuno si inalbera per l'uso improprio come cocktail, qualcun altro si chiede quale sia la pronuncia giusta.

Lunga vita allo sgroppino

Nato come sgropìn, a denunciare l'origine veneta, e italianizzato nel tempo in sgroppino, si tratta di una variante alcolica del sorbetto al limone, con vodka ghiacciata e prosecco in cui oggi si aggiunge del latte o della panna per renderlo più morbido al palato, oppure si usa il gelato al limone al posto del sorbetto. La ricetta del New York Times è: 3 once di sorbetto di buona qualità (circa 85 grammi), mezza oncia di vodka, mezza di limoncello, 2 once di prosecco o vino spumante, zest di limone per finire. Basta mescolare gli ingredienti, volendo anche con un mixer, e versarli nei bicchieri; per seguire la tradizione italiana scegliere una coppa stretta, tipo flûte, con la cannuccia (magari non di plastica...). Le varianti sono quante ne offre la fantasia: si può aggiungere una fogliolina di menta come guarnizione aromatica, cambiare agrumi o spirits, oppure scegliere della frutta diversa, come nel Bellini Sgroppino che andava molto un paio di anni fa a New York, preparato con pesca. La cosa in comune, per tutti, è la consistenza caratteristica. E ovviamente l'obbligo di berlo velocemente, prima che si sciolga e l'alcol si separi dalla granita.

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