Il cinema-ristorante all'Anteo
Mentre le nuove aperture continuano a susseguirsi - a dispetto di chi temeva il dopo Expo – e l'elenco degli indirizzi da testare in città si allunga a dismisura, Milano offre anche qualche iniziativa originale che scommette ancora una volta sul volano del cibo per rilanciare edifici in disuso o ribaltare il ruolo di spazi dismessi trasformandoli in ristoranti sui generis. Al primo caso è da ricondurre il progetto per la ristrutturazione del Cinema Anteo, che attinge a modelli già molto diffusi oltreoceano, ma sarà il primo esempio di cinema-ristorante in Italia, se si esclude la recente apertura di Hart a Napoli, che però non prevede uno spazio apposito adibito a sala con servizio di ristorazione. Perché l'iniziativa si concretizzi, la sede storica dell'Anteo (già Casa del Fascio durante il Ventennio e poi sede del Pci di Togliatti) sarà ampliata con l'annessione di nuovi spazi concessi dal Comune, per un totale di oltre 5mila metri quadri da sfruttare per la realizzazione di un vero e proprio Palazzo del Cinema (si stima un investimento di 4 milioni di euro), con 10 sale canoniche e un'ulteriore sala da 20 posti con servizio ristorante.
Il progetto, tra caffè letterario e sushi bar
Così il nuovo Anteo sarà cinema e caffè letterario, sushi bar (che affianca l'Osteria del cinema, già in attività) e laboratorio creativo, offrendo anche due arene all'aperto per le proiezioni estive. E mentre sono al vaglio i dettagli del progetto di riqualificazione, da Palazzo Marino fanno sapere che il cinema di via Milazzo – ritrovo storico per molti milanesi – non chiuderà, neanche quando, alla fine di giugno, cominceranno i lavori necessari per la trasformazione, che dovrebbe concludersi solo nell'autunno 2017. Ecco la soluzione che la società Anteo Spa, proprietaria del cinema, ha deciso di sperimentare per non incappare nella sorte che negli ultimi anni accomuna tristemente molte sale storiche delle grandi città italiane, destinate alla chiusura definitiva. Staremo a vedere come le esigenze di una proiezione – buio in sala e religioso silenzio – si concilieranno con il consumo (e il servizio) di un pasto al tavolo.
FuoriBinario. Il bistrot sul treno
Intanto, poco fuori dal perimetro cittadino, a Rodano (in zona Segrate) è arrivato un “treno dei desideri gastronomici” che ha deciso di fermarsi FuoriBinario, così come conferma il nome dell'insolito bistrot aperto da Monica Sartoni Cesari... A bordo di un treno inglese dei primi del Novecento. A dispetto dell'ambiente ricercato, che il fascino d'antan consegna a un'epoca lontana fatta di boiserie e lampade di design, “l'atmosfera è quella informale che privilegia la soddisfazione dei commensali”, spiega l'ideatrice del progetto, già giornalista enogastronomica d'esperienza. Aperto a pranzo, cena e nel pomeriggio – per una merenda letteraria o un aperitivo curato – al servizio serale sarà affidato il duro compito di richiamare alla mente il fascino dell'Orient Express. Per questo la carta varierà spesso, ispirandosi di volta in volta alle più diverse culture gastronomiche, da Parigi a Berlino, da Londra a Casablanca, a Bombay. Mentre ogni giovedì sera la cucina parlerà italiano, con i piatti delle tradizioni regionali della Penisola.
a cura di Livia Montagnoli
FuoriBinario Bistrot | Rodano (MI) | via Filippo Turati | www.fuoribinariobistrot.wordpress.com