Quanto l'opportunità di essere sempre connessi tramite smartphone e tablet abbia rivoluzionato il nostro modo di rapportarci con le esigenze della vita quotidiana – dalla ricerca di un indirizzo alla consultazione degli orari del prossimo treno in partenza, e persino all'esplorazione virtuale di un centro commerciale, con la recente funzione offerta dalle mappe di Google – lo sappiamo tutti fin troppo bene, ormai incapaci di fare a meno di un supporto digitale. E allora, proprio l'ultima implementazione dei servizi offerti da Google Search promette di accontentare il popolo dei gourmet abitudinari, tutti coloro che non vogliono rinunciare ad una cena al ristorante a costo di scontrarsi con il più classico degli imprevisti: l'overbooking.
Perché bisogna ammetterlo, non c'è niente di più fastidioso che vedersi soffiare sotto gli occhi l'ultimo tavolo disponibile o arrivare a destinazione pronti per gustare i piatti desiderati e scoprire che proprio quel giorno il locale è stato preso d'assalto da un'orda di turisti affamati.
E qui scende in campo Google Search: una buona connessione, qualche istante di attesa e il problema si risolve all'origine. Basterà digitare il nome dell'indirizzo scelto, scorrere velocemente oltre i recapiti e l'orario di apertura e poi soffermarsi sulla voce “popular times”, una statistica (con tanto di grafico) costantemente aggiornata e suddivisa in fasce orarie, giorno per giorno, per scoprire quando l'attività registra il maggior picco di accessi e quando invece andare a colpo sicuro approfittando di una scarsa affluenza della clientela.
Il servizio, come rivelano soddisfatti dal quartier generale di Google, sarà particolarmente utile per tutte quelle realtà che prevedono lunghe file alla cassa per assicurarsi un prodotto self service o a portar via (chiaro il modello delle grandi catene degli Stati Uniti). Il test è già disponibile per milioni di attività nel mondo e il prossimo obiettivo da raggiungere è quello di poter rilasciare informazioni in tempo reale, sfruttando i feedback degli utenti connessi. Ed è proprio questo il valore aggiunto di un servizio che si nutrirà da sé, travalicando confini specifici e rielaborando una quantità infinita di informazioni rintracciate in rete, a differenza di un'applicazione già molto diffusa in America come NoWait, dalla portata più limitata.
Il principio, spiegano da Google, è lo stesso che permette di elaborare i dati sul traffico stradale in tempo reale. E anche i ristoratori potranno trarne vantaggio, individuando gli orari più gettonati e rimodulando l'offerta anche in funzione delle statistiche fornite dal web.