Il Castello e il Parco di Miramare
Sono sufficienti pochi minuti d'auto per raggiungere dal centro di Trieste il cuore di un parco cittadino che offre l'opportunità di ritrovarsi d'improvviso immersi nel verde, a pochi passi dal mare, con l'illusione di essere tornati indietro nel tempo, quando l'arciduca Ferdinando Massimiliano d'Asburgo e la sua consorte, la principessa Carlotta del Belgio, fecero del Castello di Miramare una residenza esclusiva arroccata sul promontorio del Grignano. Chi oggi visita il complesso museale - sul percorso che unisce la passeggiata nel parco e le stanze del castello che ospitano il Museo Storico - può ancora godere della bellezza del luogo, riallacciando le fila con l'idea che nel XIX secolo lega l'uomo alla natura, ben espressa nell'architettura di un paesaggio addomesticato, ma al contempo rigoglioso, con spazi destinati a specie botaniche rare, gazebi, laghetti, radure e zone boschive che si avvicendano nella costruzione di un giardino all'inglese di estetica romantica. E infatti il sito desta ogni anno l'interesse di oltre 800mila visitatori (ricordiamo che al Parco si accede gratuitamente, e questo è indubbiamente un incentivo), al terzo posto nella classifica dei luoghi culturali più visitati in Italia.
Mangiare al museo. E nel parco
Anche per questo, presto, il complesso di Miramare si doterà di un'offerta di ristorazione adeguata al prestigio di un museo di fama internazionale (ricordiamo anche il bando, ancora aperto, del Maxxi di Roma). Una risposta consona alle ambizioni di un sito culturale che vuole diventare spazio di incontro e intrattenimento, non solo per i turisti in visita, ma anche per la città di Trieste. Così si spiega la gara europea per l'affidamento dei servizi di ristorazione e caffetteria bandita una decina di giorni fa dal Mibac. Chi si aggiudicherà la concessione potrà gestire gli spazi collocati presso le serre nuove (con il portico antistante) per cinque anni (eventualmente rinnovabili per tre anni), impegnandosi a servire le specialità tipiche della regione e di Trieste, con un'offerta che accontenti tutte le tasche senza rinunciare alla qualità, pur nell'ottica di servire un pasto veloce in uno spazio informale. E infatti il criterio premiante sarà legato proprio all'articolazione dell'offerta tecnica, sempre sulla base della miglior proposta in termini di vantaggio economico.
Prodotti locali e buon cibo da passeggio
Tra i parametri individuati per l'assegnazione del punteggio, anche la provenienza dei prodotti utilizzati in cucina (idem per i vini), la conoscenza delle lingue per il personale impiegato, l'organizzazione di eventi culturali connessi alla specificità del luogo, “perché sia piacevole visitare il Parco per godersi un buon bicchiere guardando il mare, o rifocillarsi dopo una passeggiata nella natura mangiando qualche ghiottoneria tipica”, spiega la direttrice di Miramare Andreina Contessa. La caffetteria – con offerta di gastronomia fredda e tavola calda che privilegi preparazioni espresse - troverà spazio nel parterre che già ospita il Bar Massimiliano, mentre alle serre nuove si concretizzerà un secondo punto ristoro, pensato anche come punto di ritrovo per gruppi numerosi o scolaresche in gita. Ma la natura del Parco fa ipotizzare che il gestore della concessione possa organizzare anche un servizio di ristorazione take away, offrendo così l'opportunità di fare un pic nic nel verde (ma solo in aree adibite allo scopo). Nella stessa direzione va l'idea di installare nel parco piccoli chioschi mobili a rotazione stagionale per la vendita di gelati, bibite e sfizi da passeggio. Ma il concessionario dovrà garantire anche il servizio di catering per gli eventi e le iniziative organizzate dal Museo.
C'è tempo fino al 19 giugno 2019 per presentare la domanda.
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a cura di Livia Montagnoli