Lo studio pubblicato recentemente su Journal of Agricultural and Food Chemistry dell'American Chemical Society, parla chiaro: lo scarto del luppolo che non viene usato per produrre birra fa bene a denti e gengive. I responsabili di questi effetti benefici sarebbero degli anti ossidanti naturali e polifenoli contenuti nelle bratee, ovvero le foglie modificate da cui nascono le infiorescenze. Il ricercatore Yoshihisa Tanaka e i suoi colleghi hanno scoperto che i polifenoli antiossidanti, contenuti nelle foglie di luppolo, potrebbero aiutare a combattere carie e malattie gengivali. Il gruppo ha così deciso di approfondire le ricerche per individuare le migliori sostanze con effetti salutari. Utilizzando una tecnica di laboratorio chiamata cromatografia, hanno trovato tre nuovi composti, un composto già noto che è stato identificato per la prima volta nelle piante e 20 composti già noti che sono stati trovati per la prima volta nel luppolo.Le brattee contenevano anche notevoli quantità di proantocianidine, che sono antiossidanti salutari.“Una volta estratti” si legge “sarebbero in grado di aderire alle superfici dentarie impedendo il rilascio di alcune tossine batteriche dannose.Ogni anno, gli agricoltori raccolgono circa 2.300 tonnellate di luppolo negli Stati Uniti, ma le brattee non sono usate per fare la birra e vengono scartate. Quindi vi è potenzialmente una grande quantità di brattee che potrebbero essere riutilizzate per applicazioni dentali. Ma ben pochi dei potenzialmente centinaia di composti sono stati, sino a questo momento, segnalati”.