Se doveva essere la prova generale per un ritorno sui social alla grande, è stato per la donna-icona più seguita d’Italia (con 30 milioni di follower) un avvertimento non da poco. Eh sì, la reputation di Chiara Ferragni tra il popolo della Rete sembra essersi davvero incrinata dopo il Pandoro-Gate. La influencer più amata (ma anche più odiata) ha postato una bella foto patinata dalla Val d’Aosta dove ha trascorso una notte presso lo sciccosissimo Hotel de Mascognaz a Champoluc. L’albergo ha apprezzato e chiesto di poter condividere il post sul proprio profilo Instagram. Ma dopo poche ore, secondo quanto risulta al Gambero Rosso, ha dovuto rimuoverlo perché subissato da insulti anti Ferragni.
Nella notte si scatena l’odio
«Certo, abbiamo chiesto di poter condividere – risponde da Champoluc al Gambero Rosso una gentile signora che però non vuol darci il suo nome – Ma nella notte è successo il finimondo: ci hanno riempito di messaggi e insulti e abbiamo dovuto rimuovere il tutto». La cosa, però non era sfuggita ai frequentatori dei social. Tanto che Karim De Martino sul suo profilo Linkedin pubblica un primo commento sulla vicenda allegando i vari screenshot a testimonianza del fatto che gli heater si erano scatenati coprendo di insulti il management della struttura valdostana.
«Chiara Ferragni ha fatto un test – scrive De Martino – Il profilo della struttura è stato preso di mira dagli hater con migliaia di insulti su ogni post. Come siamo arrivati a tanto? Possibile che in poche settimane quello che era il sogno per ogni brand, ovvero essere menzionato da Chiara Ferragni, ora sia diventato un boomerang che porta solo odio e una pioggia di insulti?», si chiede Karim. Un test, quello di Chiara Ferragni, tanto più necessario dopo le motivazioni con cui la Cassazione ha sostanzialmente accolto le tesi della Procura di Milano sulla dinamica criminosa attuata dalla influencer sfruttando l'immagine della beneficienza.
La ricostruzione della visita di Ferragni
È la stessa manager dell’Hotellerie a raccontare al Gambero Rosso come è andata la visita della influencer. «Ci ha telefonato la direttrice di un altro albergo di Courmayeur per chiederci se poteva farci piacere che la Chiara passasse un weekend da noi. E le abbiamo detto certamente sì, perché no? Così è arrivata da noi. Del resto, qui possono venire tutti, la Chiara come il barbone (!!!???, ndr), siamo una struttura di ospitalità aperta al mondo. Purtroppo, ci dispiace che invece nel mondo ci sia odio».
Non si aspettava, la gentile signora che ci risponde al telefono, che “la Chiara” aveva probabilmente in mente proprio un test di resilienza della sua reputation sui social. Infatti, l’influencer ha postato due foto – una dall’interno e l’altra dall’esterno dell’Hotellerie – ed è bastato questo per scatenare l’inferno. Sì, perché mentre la Ferragni ha un profilo Instagram bloccatissimo e super-filtrato (sotto ai suoi post da Champoluc ci sono poche decine di commenti e tutti stra-amorevoli a differenza delle migliaia e migliaia di plausi che in genere riceve dai suoi 30 milioni di follower, ovvero l’equivalente di mezza Italia), i management dell’Hotellerie non si aspettava le reazioni e la pagina Instagram della struttura è rimasta ingorgata nelle reazioni degli odiatori.
Chiediamo alla signora valdostana se non le fossero mai capitati attacchi del genere. «Quando è stato da noi il presidente Sarkozy – risponde al telefono – ma allora la nostra struttura non era poi così tanto famosa come lo è ora”. Monsieur le Président è stato a Champoluc nel 2016 e nel 2018, dopo aver perso le primarie per la ricandidatura nel primo caso e dopo la condanna per il “Libia gate” nel secondo e in entrambi i casi il popolo di Instagram non aveva gradito le foto postate con il ritratto della famiglia presidenziale.
Il boomerang sui social
«Qui in USA direbbero che Chiara Ferragni è "radioattiva" in questo momento, termine che viene usato quando una persona o un argomento provocano una immediata reazione di odio e commenti negativi sui social». Commenta Karim che si divide tra Milano e Los Angeles. E la vicenda ci sembra fare un po’ il paio con quella della visita del ministro Matteo Salvini al pastificio Rummo che ha scatenato una campagna di boicottaggio da parte di chi non sopporta l’uso politico di una azienda da parte del leghista a fini propagandistici contro carne coltivata e novel food.
La cosa per la Ferragni è tanto più grave perché – stando a quanto dice la signora dell’Hotellerie – ha anche pagato per la sua stanza e perché non c’era alcun contratto di sponsorizzazione. Del resto, investire tra i 500 e i mille euro per una notte per fare un test sulla sua popolarità, merita un investimento del genere da parte di una imprenditrice delle influenze che prende anche un milione di euro per un contrattino.
Insomma, attenzione: vale sempre l’adagio popolare per cui “chi di social ferisce di social perisce”. Almeno quando si vogliono usare i social come una spada. Che potrebbe rivelarsi quella di Damocle.