Miscelazione low alcol. Si può?
Un drink per l’estate, tanta frutta, spezie, poco alcol. È la moda della miscelazione a bassa gradazione alcolica, tendenza in ascesa propensa a conciliare salute e leggerezza con l’anima più divertita e scapigliata del bere miscelato. Una storia di copertina che indaga nell’universo dei cocktail low e no alcol, con le parole di Federico Silvio Bellanca (e gli scatti di Michele Tamasca), per interpretare un approccio nuovo, che sta già conquistando grandi brand di settore e bartender affermati. Si parte dall’Italia per allargare l’orizzonte a quel che sta succedendo sulla scena internazionale. I cocktail analcolici nascono per assomigliare alle bevute alcoliche con due obiettivi: offrire un valido sostituto a chi non assume alcol, bloccare crescita e diffusione del suo consumo. E allora ci muoviamo a ritroso nel tempo per scoprire la storia dei bar alcol free nell’Inghilterra di inizio Novecento, e poi navighiamo a vista per individuare i nuovi metodi di produzione in grado di alimentare questa nuova prospettiva del bere consapevole, ma non per questo privo di originalità. Con le interviste ai bartender italiani, il glossario dei termini tecnici, l’analisi dei consumi, il punto di vista della bar industry, gli indirizzi utili in Italia e nel mondo.
Alberi in vigna. Ecco perché
Con i piedi in campo, invece, seguiamo Francesca Ciancio in vigna, per esplorarne, anche in questo caso, una dimensione nuova: piantare specie arboree tra i filari può portare benefici alla viticoltura? Il tema è sempre più dibattuto da agronomi e agricoltori di tutto il mondo. E proviamo a fare un punto sullo stato dell’arte. Con Francesco Ferrini, professore ordinario di Arboricoltura Generale e Coltivazioni Arboree presso l’università di Firenze; e con Lorenzo Costa, contadino progettista in permacultura a Gaiole in Chianti. E poi facendo affidamento su trattati storici e testi scientifici, o guardando all’esempio che arriva dall’estero. Con qualche suggerimento bibliografico utile per orientarsi, il glossario dei termini tecnici, le infografiche di Alessandro Naldi, l’assaggio di cinque vini “nati tra gli alberi”.
Aurelio e Nikita. Ricambio generazionale
Sul litorale marchigiano, a Porto San Giorgio, entriamo in cucina con Aurelio Damiani e Nikita Sergeev, per celebrare un passaggio di consegne che parla la lingua del territorio e della storia della cucina, senza tralasciare il divertimento. Succede a l’Arcade del giovane Nikita, fresco di trasloco nello spazio affacciato sul mare che per molti anni è stata la casa di Aurelio, e dei suoi ospiti. A raccontare la storia del luogo, dei protagonisti che ne hanno fatto (e ne faranno) la storia, della loro sinergia e comunione d’intenti sono le parole di Stefano Polacchi, con le foto di Francesco Vignali.
I mercati di Palermo
In viaggio, con Clara Minissale e gli scatti di Giacomo De Caro, si approda nella Palermo dei mercati popolari: Ballarò, la Vucciria, il Capo. Tre anime gastronomiche di una città che sa raccontare la cucina in mille modi diversi. Tre luoghi che ora si punta a valorizzare, riorganizzandoli al meglio. L’occasione è ghiotta per scoprire la tradizione del cibo di strada palermitano, tra pescato di giornata, sfincioni, milza, panelle, laboratori di pasticceria nascosti tra i vicoli. E gli indirizzi da non perdere o le curiosità da cui farsi conquistare passeggiando tra i banchi.
Ricette, classifiche, itinerari
Il ricettario di luglio spazia tra le creazioni di Rocco De Santis al ristorante Sante Elisabetta di Firenze, il ritratto in tre piatti di Domenico Stile (Enoteca La Torre, Roma), la tradizione siciliana di Tischi Toschi a Taormina, con le tagliatelle al carrubo. E poi una classifica estiva, che mette in fila le migliori soda water provate alla cieca dal panel guidato da Mara Nocilla. Chiusura affidata alla miniguida gastronomica della Costa dei Trabocchi, a cura di Valentina Marino.
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