La guerra del kebab tra Turchia e Germania prosegue: il 19 settembre l'Unione europea ha risposto alla domanda fatta da Ankara per far sì che i döner kebab vengano registrati come «specialità turca tradizionale garantita» dall'Ue, ottenendo lo stesso status che hanno il prosciutto serrano spagnolo e la pizza napoletana. La Commissione ha dato alle parti sei mesi per elaborare un compromesso. Se non ci riusciranno, gli europarlamentari decideranno autonomamente sullo status di questa gustosissima specialità.
Quello spiedone di carne è mio
Il manzo e il pollo che ruotano lentamente su grandi spiedi verticali prima di essere tagliati in striscioline sottilissime e andare a farcire le pita insieme a cumuli di pomodori freschi, cavoli e cipolle rosse che brillano, sono una delle immagini quotidiane del Kebap With Attitude, uno dei chioschi di kebab più amati della città nel quartiere alla moda di Mitte a Berlino. In Germania, ma non solo, infatti, questa specialità la preparano così da sempre.
Ma se noi non ci vediamo nulla di strano in quello che fanno a Berlino, per Ankara come viene preparato quel piatto in terra tedesca non va per niente bene, tanto da chiederne lo status di prodotto garantito. Sebben lo status richiesto sia al di sotto della più decantata "denominazione di origine protetta", potrebbe comunque avere un impatto notevole sul business dei chioschi e dei ristoranti di kebab in tutta la Germania e non solo. Basti pensare che in gioco c'è un settore che genera vendite annuali di circa 2,3 miliardi di euro solo in Germania e di 3,5 miliardi di euro in tutta Europa.
Una controversia che nasce da lontano
Per capire la diatriba bisogna tornare un bel po' di anni indietro: la parola "döner" deriva dal verbo turco "dönmek", che significa "girare". La carne, infatti, viene grigliata per ore su uno spiedo e tagliata quando diventa croccante e dorata. In Turchia, però, rispetto a come siamo soliti immaginare, la specialità originariamente era fatta solo di agnello e venduta solo su un piatto, mai dentro un panino. Furono gli immigrati turchi a Berlino negli anni '70, a optare per servirlo in una pita, modificando la ricetta per renderlo più appetibile per i berlinesi.
L'Ue lascia il tempo ai litiganti
Il giudizio della Commissione europea è stato al momento interlocutorio: mettetevi d'accordo, ha detto. Se, però, Turchia e Germania non arrivassero a un compromesso, decideranno d'autorità i commissari Ue. E se il parere fosse a favore di Ankara, il döner kebab dovrebbe cambiare aspetto ovunque, perché dovrebbe essere preparato sempre e solo secondo le specifiche turche.
Che non sono affatto quelle utilizzate solitamente. Secondo ciò che richiede la ricetta turca, la carne di manzo deve provenire da bovini di almeno 16 mesi di età; deve essere marinata con quantità specifiche di grasso animale, yogurt o latte, cipolla, sale e timo, oltre a peperoni neri, rossi e bianchi. Il prodotto finale, poi, deve essere tagliato dallo spiedo verticale in pezzi spessi da 3 a 5 millimetri. Inoltre, la carne non può essere mai di tacchino e vitello.
La Germania non ci sta, ma dovrà sedersi al tavolo
«Il kebab fa parte della Germania e la diversità dei suoi metodi di preparazione riflette la diversità del nostro Paese: questo deve essere preservato. Nell'interesse dei tanti fan in Germania, ci impegniamo a garantire che il döner kebab possa rimanere così come viene preparato e mangiato qui» ha detto in una dichiarazione all'Associated Press, Cem Özdemir, ministro federale tedesco per l'alimentazione e l'agricoltura, che ha anche radici turche, peraltro. Per il Ministro, infatti, «il kebab appartiene alla Germania e ognuno dovrebbe essere libero di decidere da sé come prepararlo e mangiarlo qui. Non c'è bisogno di linee guida da Ankara». Özdemir, però, non potrà decidere da solo il destino doner kebab tedesco. Al tavolo con la Turchia dovrà sedercisi per forza e cercare di ammorbidire i toni e trovare un accordo.