"Vivere senza frigorifero? È possibile". Un’affermazione che non ci si aspetterebbe da un cuoco stellato. Eppure, Lorenzo Cogo, ha lanciato questa provocazione su LinkedIn, spingendo a riflettere sul rapporto con il cibo, le abitudini alimentari e la sostenibilità. Il cuoco veneto non è nuovo a esperimenti audaci: dalle sue esperienze internazionali nelle cucine di Victor Arguinzoniz e Seiji Yamamoto, fino all’intuizione di rendere gourmet il cibo pronto con le zuppe Loco Meal (ne avevamo parlato qui), Cogo continua a sperimentare.
Il ritorno alle tecniche ancestrali di conservazione
Abbandonare il frigorifero per Lorenzo Cogo non è un capriccio, ma una riflessione seria su come conserviamo il cibo e quanto incidiamo sull’ambiente. «Le tecniche tradizionali come l’essiccazione, la salatura, la fermentazione e l’affumicatura sono state usate per secoli per conservare alimenti senza bisogno di refrigerazione», spiega lo chef. Questi metodi non solo allungano la durata dei cibi, ma ne preservano nutrienti e sapori. «Il frigorifero è una comodità moderna, ma il suo abuso ha portato a un consumismo sfrenato, con un conseguente spreco alimentare. Diamo per scontato che tutto vada conservato al freddo, quando invece la qualità dipende dalla materia prima, non dal metodo di conservazione». Il giovane chef ha spiegato al Gambero Rosso che la sua sfida personale, lanciata a sé stesso prima che al pubblico, è quella di dimostrare che «la qualità non ha bisogno del frigo».
Vivere senza frigorifero: una sfida ecologica
Ma davvero si può vivere senza frigorifero? Cogo non ha dubbi. Dopo aver sperimentato a lungo la disidratazione come metodo di conservazione – tecnica che utilizza anche per le sue zuppe Loco – lo chef ha cominciato a riflettere più a fondo sull’uso degli elettrodomestici in cucina. «Il frigorifero è entrato nelle nostre case in tempi recenti, ma il suo abuso ha portato a una perdita di consapevolezza alimentare», afferma deciso.
E non si limita a una critica generica: nella sua dispensa personale, infatti, la quantità di cibi freschi conservati nel frigorifero sia drasticamente diminuita, lasciando spazio a conserve, cibi essiccati e ingredienti a lunga conservazione. Oltre a prodotti freschi, come il latte di mandorla al posto del latte vaccino la mattina a colazione: «Basta frullare acqua e mandorle insieme e il gioco è fatto» e prosegue rassicurando, «Non voglio demonizzare il frigorifero, ma è possibile adattare le nostre abitudini alimentari per ridurne l’uso.
Acquistare in piccole quantità, pianificare i pasti e usare tecniche di conservazione tradizionali sono passi concreti per ridurre lo spreco e l’impatto ambientale». Nonostante le sue nuove preferenze, ammette di conservare ancora alcuni formaggi già tagliati in frigorifero, «perché sono un grande appassionato e goloso dei prodotti caseari», ma insiste sul fatto che la maggior parte degli alimenti può essere gestita senza bisogno di refrigerazione, e aggiunge: «Io ero uno, come tanti chef, a cui le celle frigo non bastavano mai. Ora la dispensa non basta mai».
La provocazione di vivere senza frigorifero non è fine a sé stessa, ma un invito a ripensare il nostro rapporto con il cibo, con la consapevolezza che le scelte quotidiane possono avere un impatto significativo sul pianeta. E per quanto riguarda l'uso del freezer? Cogo risponde schietto: «Non lo utilizzo, mi piace meno del frigo. Altera i sapori». A breve, lo chef veneto lancerà una serie di video-ricette sui suoi social media per spiegare come cucinare dei piatti golosi minimizzando il più possibile l’utilizzo del frigo.