Si è raccontato senza filtri in un’intervista a Vanity Fair, lo chef giudice di MasterChef che mesi invece aveva scelto il silenzio come arma di difesa contro le accuse di Davide Nanni, lo chef abruzzese che ha denunciato i maltrattamenti subiti nel ristorante di Giorgio Locatelli a Londra. Il Gambero Rosso aveva provato a contattarlo più volte per capire quale fosse la sua versione dei fatti ma il cuoco aveva deciso di non esprimersi sulla vicenda, affrettandosi a chiudere la telefonata. Stavolta, non ha potuto evitare l’argomento, si è detto dispiaciuto ma ha anche ammesso di avere avuto anche la sensazione che Nanni «avesse un libro da vendere, e se scriveva una cosa del genere senza metterci un nome avrebbe venduto molto meno».
Locatelli: "Avrebbe potuto parlarmi"
E pensare che era stato proprio lo chef Locatelli, nell’ultima edizione di Masterchef, a trattare maldestramente il tema dei maltrattamenti in cucina. «Le cose per fortuna sono cambiate», disse durante una delle prime puntate. Noi non ne siamo molto convinti, ma torniamo a Nanni: «La verità è che sono molto dispiaciuto per questa vicenda» ha dichiarato a Vanity Fair, «avrei voluto che me ne parlasse prima di andare via, e invece non è neanche venuto a fare la Exit Interview che facciamo a tutti i dipendenti prima che se ne vadano, in cui chiediamo di esprimere un parere sincero sulla loro esperienza e diamo la possibilità di parlare di qualsiasi problema».
Locatelli ci tiene a precisare che per lui e sua moglie i maltrattamenti in cucina sono inammissibili: «Lo sa quante volte ho dormito sul divano perché lei si arrabbiava perché magari in cucina avevo alzato un po' di più la voce con i ragazzi? Ecco, noi abbiamo sempre cercato di essere molto attenti, poi certo, come i bambini all'asilo sanno essere cattivi tra loro, così fanno gli adulti, e il maestro può vigilare fino a un certo punto. Ovviamente la responsabilità del mio staff è mia, ma a me sembra che si sia un po' esagerato: 1.160 persone sono passate per la mia cucina, e lui è il primo che dice una cosa del genere».
«Non volevo fare pubblicità al suo libro»
Tra questi ragazzi, anche la fidanzata di Nanni, «è stata per più di due anni a lavorare da noi, e noi siamo ancora in contatto con lei. A Natale ho ricevuto 650 messaggi d'auguri di persone che hanno lavorato per me e che ora sono in giro per il mondo: devo guardare anche alle cose positive, no?». Che il cuoco abruzzese abbia esagerato di proposito? Secondo Locatelli, non è un’opzione da escludere, visto che aveva un libro da vendere: «Non ho risposto perché non volevo alimentare la polemica, facendo ulteriore pubblicità al suo libro. Ma non è detto che un giorno non salga sulla moto e vada in Abruzzo a trovarlo, Davide, perché vorrei proprio sentirla raccontata dalla sua voce questa storia».
Le accuse di Nanni erano arrivate con il suo libro A sentimento. La mia cucina libera, sincera, selvaggia edito da Mondadori e pubblicato il 27 febbraio 2024, in cui si trova un intero capitolo dedicato alla sua terribile esperienza con uno cuoco, un sous chef e un capo partita del ristorante di Londra. Tra i passaggi da brivido, il labbro spaccato dal capo partita e la punizione in cella frigorifera. Oltre a una seria di insulti e offese verbali.