Lo street food del contadino. Il via libera della legge: gli agricoltori potranno vendere prodotti cucinati e trasformati

28 Dic 2017, 15:00 | a cura di

Tra le misure per la valorizzazione del settore agricolo, la manovra 2018 dà agli agricoltori l'opportunità di vendere direttamente al consumatore prodotti trasformati e cucinati, anche in modo itinerante. E Coldiretti festeggia per il via libera allo street food contadino. 


Dalla campagna alla tavola

Oggi molti preferiscono nobilitarlo con l'etichetta street food, di fatto allontanando la tradizione del cibo di strada da quelle che sono le sue origini sul territorio italiano, legate a doppio filo alla cultura rurale che accomuna la Penisola nell'arte di sapersi “arrangiare” con gli ingredienti a disposizione. E in questa direzione si muove la legge di Bilancio 2018 approvata negli ultimi giorni dalle Camere, con un provvedimento mirato a disciplinare la vendita diretta di prodotti trasformati da parte degli agricoltori. La misura salutata con grande soddisfazione da Coldiretti (ad annunciarla in occasione dell'Assemblea nazionale di fine anno è stato il presidente Roberto Moncalvo) fa parte di un più ampio pacchetto di norme dedicate al settore agricolo, con importanti novità in materia di decontribuzione per i giovani agricoltori, bonus verse e sterilizzazione delle aliquote Iva. Ma quello che più balza all'occhio è il via libera allo “street food contadino”: dal prossimo anno, infatti, agli agricoltori sarà consentito “vendere direttamente i propri prodotti anche derivati da processi di manipolazione o trasformazione e pronti per il consumo, dalla polenta fritta veneta alle olive all’ascolana, dalle panelle siciliane ai peperoni cruschi lucani, dagli arrosticini abruzzesi ai frullati della salute direttamente dal produttore al consumatore, anche in forma itinerante”.

 

Lo street food del contadino. Perché è importante

Una misura che asseconda e legittima i tempi che cambiano, soppesando il valore di quel rapporto diretto tra chi produce e chi consuma che da qualche anno a questa parte è tornato ad approfondirsi, parallelamente alla crescita della consapevolezza alimentare di chi ha bisogno di sapere cosa porta in tavola. E certo asseconda anche una tendenza in ascesa costante, che vede in media un italiano su due alle prese con il cibo di strada: “Ora” – spiega la Coldiretti – “sarà finalmente possibile farlo acquistando direttamente a chilometri zero dagli agricoltori e dagli allevatori a garanzia della genuinità e della qualità ma anche del rispetto degli ingredienti e della vera tradizione enogastronomica made in Italy”.

Non ultimo, un modo per regolamentare una pratica di fatto già diffusa nei mercati contadini itineranti, che sempre più spesso espongono sui banchi prodotti trasformati e cucinati accanto ai prodotti della terra, per incontrare le esigenze di un pubblico più numeroso. Anche questo provvedimento, quindi, risponde all'obiettivo prioritario del Mipaaf, al lavoro con impegno crescente, “perché l'Italia sia un Paese guida nella trasparenza in campo agricolo e agroalimentare”, come ha ribadito il ministro Maurizio Martina

 

a cura di Livia Montagnoli

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