L’idea della frutta legata al fresco, al freddo, al gelato è cosa antica. Prima dei freezer e delle mantecatrici c’erano le neviere e le fruste per lavorare succhi e polpa in boule immerse nella neve gelata e mantecare fino a ottenere il gelato, o il sorbetto. Ora, con la piazzetta di Capri invasa dai limoni sfusati ripieni di sorbetto che hanno assediato anche TikTok, questa dolcezza è diventata mania. Una tendenza ormai virale, grazie ai social, tanto che per l’isola campana questi gelati sono diventati ormai una vera e propria bandiera surclassando la caprese (insalata di mozzarella con pomodoro e basilico) e l’altra caprese, la torta di cioccolato che per anni e anni è stato il simbolo dolce dell’isola più chic del Mediterraneo.
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Capri post Covid
Ma questa tendenza virale nasce davvero nella Capri post Covid? Il racconto di Margo Shachter sulla Cucina Italiana cristallizza bene la nuova scena del limone caprese: dopo la pandemia comincia a comparire in piazzetta e sui social l’immagine del limone ripieno del “suo” sorbetto o ad accompagnare improbabili spritz a base di limoncello. Un'istantanea, o meglio un flash back, delle trattorie e dei ristoranti pop di quaranta e più anni fa. Tavole in cui il pasto non poteva non finire con il sorbetto di limone (nel limone) dell’Antica Gelateria del Corso (oggi di Froneri, nel gruppo Nestlè) o col gelato al cocco nel guscio di cocco. Un’alternativa più “leggera” al classico tartufo (bianco o nero) affogato – in quegli anni – al Gran Marnier.
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L’Antica gelateria del Corso
Quei limoni ripieni di sorbetto erano la versione main stream dell’intuizione di un bravo artigiano gelatiere campano (così come i tartufi venivano d Pizzo Calabro: benedetto Sud!). Parliamo di Matteo Napoli e dei suoi “fruttini di Lancusi”, paesotto alle porte di Salerno. Lì nasce il frutto congelato ripieno di gelato fatto con la sua polpa. E lì – sulla rotta delle vacanze estive, lungo il tracciato della famigerata (allora) Salerno Reggio Calabria che portava verso il sole i cittadini del Nord bisognosi di qualche settimana di caldo e di mare – comincia un vero e proprio pellegrinaggio alla ricerca di questi fruttini. Un boom. Tanto che da lì questa tendenza cominciò a essere esportata altrove: comincia l’industria che trova più comodo tagliare in due i limone invece che di riempirli a mo’ di coppe-contenitore, ma cominciano anche altri artigiani soprattutto della zona, come La Favola sempre a Baronissi. L'Antica Gelateria Matteo, invece, ormai produce e vende nel laboratorio di Pomezia (Roma) e vende anche online.
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Da Lancusi al mondo
Insomma, è in quel luogo, in una frazione di Baronissi (Lancusi, appunto) che nasce una delle più solide tendenze e avventure dell’agroalimentare italiano che, partendo da un bravo artigiano, coinvolge l’industria e va avanti per decenni. Tanto che oggi sono sì i limoni di Amalfi a rubare la scena estiva sui social, ma il mercato online in rete è stracarico di offerte e proposte in grado di sommergervi di fruttini gelati ripieni.