Licenziata per un panino al tonno. L'incredibile storia di una donna che ha portato in tribunale uno studio di avvocati

20 Feb 2024, 19:21 | a cura di
In Inghilterra una società di pulizie ha licenziato una dipendente dopo le lamentele dello studio legale in cui lavorava. L'accusa è quella di discriminazione razziale

Una donna ha fatto causa allo studio legale per cui lavora da due anni dopo essere stata licenziata per un panino. Gabriela Rodriguez è originaria dell’Ecuador ed è (era, fino a dicembre 2023) un’addetta alle pulizie del Devonshires Solicitors di Londra. Specifichiamo la provenienza perché in questo caso conta eccome: l’azione legale intrapresa dalla donna è per discriminazione razziale indiretta. È stata licenziata, Gabriela, per aver mangiato un panino al tonno avanzato dal tavolo delle riunioni. Lo studio legale ha riportato il fatto all'azienda appaltatrice, che ha preso la decisione finale.

Il panino al tonno che ha portato al licenziamento

Il sindacato United Voices of the World, a sostegno dei lavoratori migranti, ha dichiarato che la donna è stata licenziata poco prima di Natale 2023, dopo che l’azienda dei servizi di pulizia Total Clean ha ricevuto una denuncia dagli avvocati dello studio legale perché i panini rimasti non venivano restituiti. È questo il motivo del licenziamento: un panino al tonno del costo di una sterlina e cinquanta preso tra gli avanzi.

Rodriguez ha confermato di averlo mangiato, pensando che sarebbe finito nella spazzatura, il sito web di affari legali RoolOnFriday ha segnalato l’affermazione, e la donna è stata cacciata per aver preso una «proprietà del cliente senza autorizzazione o giustificazione ragionevole».

Le proteste sindacali

La giustificazione era, semplicemente, la sua fame. Una pausa di due minuti appena (quanto tempo si impiega a mangiare un tramezzino al tonno?), o forse nessuno, magari l’ha mangiato camminando, continuando a svolgere le sue mansioni per l’ansia di doversi sbrigare. Con la convinzione, poi, di evitare uno spreco. Un licenziamento che sembra assurdo, e che non è stato preso di buon grado dai membri del sindacato, che il 14 febbraio hanno protestato fuori dagli uffici del Devonshires con palloncini a forma di cuore e lettere d’amore per Rodriguez, portando anche scatolette di tonno e panini.

Le discriminazioni contro gli addetti alla pulizia

«Solo perché puliamo la loro sporcizia, non significa che possono trattarci come tale» ha dichiarato Petros Elia, segretario generale del sindacato: «Gli addetti alle pulizie vengono regolarmente licenziati per motivi futili e, secondo noi, discriminatori come questo». Accade frequentemente, «ogni giorno, in tutto il paese» e il sindacato non ha intenzione di tacere «alzeremo la voce e ci uniremo per combattere qualsiasi datore di lavoro, anche le grandi aziende potenti come Devonshires Solicitors».

Licenziamento senza giusta causa

Sia l’azienda appaltatrice Total Clean che lo studio legale finiranno al tribunale del lavoro. Per Total Clean le accuse riguardano il licenziamento senza giusta causa e discriminazione razziale diretta, mentre per gli avvocati del Devonshires si parla di discriminazione razziale indiretta. Secondo il sindacato, lo studio legale non si sarebbe lamentato di lei se non fosse stata latino-americana con un inglese limitato. Dal canto suo, la Devonshires Solicitors ha dichiarato di non essersi lamentato di Gabriela nello specifico, ma di aver solo riportato l’accaduto – i panini mancanti – alla Total Clean, che ha poi condotto le sue investigazioni fino a prendere la decisione.

linkedin facebook pinterest youtube rss twitter instagram facebook-blank rss-blank linkedin-blank pinterest youtube twitter instagram