L'articolo della testata newyorkese ha coinvolto chef, scrittori e professionisti dell'universo food, che hanno selezionato 25 titoli che secondo loro più hanno cambiato il modo di cucinare, mangiare e scrivere di cibo oltreoceano negli ultimi 100 anni. I criteri di scelta hanno privilegiato l'impatto culturale, l'innovazione e la capacità di segnare un'epoca. Tra classici come The Joy of Cooking e opere iconiche come Mastering the Art of French Cooking di Julia Child, colpisce un'assenza significativa: l'Italia. Nonostante l'immenso contributo della cucina italiana alla gastronomia mondiale, nessun libro interamente dedicato al patrimonio culinario italiano è stato incluso dalla testata della Grande Mela nell'elenco dei testi più influenti del secolo.
Italia snobbata dal New York Times
L'unico riferimento all'Italia nell'articolo è indiretto, con The River Cafe Cookbook di Ruth Rogers e Rose Gray, che celebra la cucina italiana rustica ma reinterpretata per il pubblico britannico; la presenza del libro del 1992, Essentials of Classic Italian Cooking, di Marcella Hazan, italo-americana cresciuta a New York, non è ugualmente rilevante. Questa omissione solleva interrogativi sull'influenza della tradizione culinaria italiana nella letteratura gastronomica internazionale e su come venga percepita al di fuori dei confini nazionali.
Nel panel della "giuria" figurano Dawn Davis, fondatrice di 37 Ink, etichetta della casa editrice Simon & Schuster, e, dal 2020 al 2023, redattrice capo di Bon Appétit e Epicurious; Samin Nosrat autrice del best-seller del 2017 Salt, Fat, Acid, Heat titolo nominato da diversi membri del panel, e soggetto di una serie Netflix di grande successo; Brooks Headley, autore di Superiority Burger Cookbook, raccolta di ricette del suo popolare ristorante vegetariano nell'East Village di New York; Ligaya Mishan, critica food per il New York Times e co-autrice di un libro che esplora la cucina della diaspora filippina; e Ken Concepcion, co-proprietario del negozio di libri di cucina Now Serving di Los Angeles, dopo vent'anni di gavetta nelle cucine di ristoranti di alto livello.
I libri più influenti del secolo secondo il New York Times
Tra i titoli inclusi nell'articolo spiccano opere che esplorano la cucina asiatica come Japanese Cooking: A Simple Art di Shizuo Tsuji, un testo certamente pionieristico che ha portato l'essenza dell'arte culinaria giapponese al pubblico occidentale, e Land of Plenty di Fuchsia Dunlop, dedicato alla complessità e alla ricchezza della cucina sichuanese. Sul fronte della sostenibilità, Nose to Tail Eating: A Kind of British Cooking di Fergus Henderson è un’opera fondamentale per il rinascimento del quinto quarto, la trasformazione delle interiora in piatti raffinati e innovativi. La lista non trascura la scrittura d'eccellenza, rappresentata da How to Cook a Wolf di M.F.K. Fisher, libro che unisce poesia, pragmatismo e resilienza, nato durante la Seconda Guerra Mondiale come riflessione sull'arte di nutrirsi anche in tempi difficili.
L'elenco offre un'ampia visione sulla cultura culinaria globale, ma evidenzia anche come alcuni patrimoni gastronomici, tra cui quello italiano, possano meritare una rappresentazione più ampia in contesti simili. Una riflessione che ispira a valorizzare opere capaci di raccontare l'Italia attraverso il cibo con voci che spaziano dalla tradizione antica alla più innovativa delle cucine del 21° secolo. La cucina italiana, sia quella aulica di Artusi, o attraverso le ricette di Luigi Carnacina e Ada Boni continuano a influenzare generazioni di chef e appassionati di tutto il mondo. Altro testo cardine della cucina del Bel Paese è Il Cucchiaio d’Argento, nonché La Cucina Italiana. Storia di una Cultura di Alberto Capatti e Massimo Montanari, che è un testo accademico che esplora le radici storiche della cucina italiana e il suo sviluppo culturale. Pane e Roba Dolce delle Sorelle Simili ha insegnato i segreti dell'arte bianca e della pasticceria a generazioni di italiani, come è successo per La Cucina di Casa di Annalisa Barbagli. Nonché i libri scritti dai grandi chef italiani che con la loro arte hanno avuto un impatto significativo sulla cucina contemporanea mondiale, come Gualtiero Marchesi e Massimo Bottura.