L’Herbarium di Tor Pignattara a Roma. Inno multietnico
Una pagina di Herbarium in scala monumentale per raccontare la storia di un quartiere popolare di Roma per immagini, e nel senso di un legame profondo con la sua identità, che oggi si è evoluta a comprendere un gran numero di culture che convivono alla periferia della città. L’anima di Tor Pignattara, quadrante sud est della Capitale, è composita: nel quartiere più multietnico di Roma, la compresenza di tante etnie che condividono spazi e servizi spesso insufficienti per garantire una vita dignitosa è insieme elemento di fragilità e grande risorsa. Ma il murale inaugurato di recente in via dell’Acqua Bullicante si propone proprio di essere testo celebrativo della ricchezza (umana) dovuta allo scambio di idee, abitudini e tradizioni anche molto distanti tra loro all’interno di una stessa comunità. Per farlo utilizza uno strumento moderno come la street art e il racconto di un aspetto specifico dell’identità culturale di un popolo: la sua cucina.
15 giovani per un murales d’autore. Con Tellas
E così, in 22 metri d’altezza, al civico 110 della strada che delimita il quartiere, oltre il quale si estende la campagna romana, ecco l’Herbarium del progetto Space Tor Pignattara, che alla fine del 2018 ha promosso un bando rivolto a 15 giovani creativi under 30, offrendo loro la possibilità di partecipare a un workshop con le street artist Tellas (Cagliari, classe 1985). L’iniziativa è a propria volta parte del progetto Prendi Parte! Agire e pensare creativo” ideato dalla Direzione Generale Arte e Architettura contemporanee e Periferie urbane (DGAAP) del Ministero per i Beni e le Attività Culturali per promuovere l’inclusione culturale dei giovani delle aree caratterizzate da situazioni di marginalità economica e sociale. E il risultato, dopo giorni trascorsi in giro per il quartiere, incontri per pianificare il lavoro creativo e dieci giornate con le bombolette in mano per realizzare il murales è l’erbario su fondo blu (per riprodurre i colori di una cianotipia di metà Ottocento, quando la pubblicazione di erbari era molto frequente) che riproduce piante autoctone e specie vegetali di differenti zone del mondo, ognuna a rappresentare le diverse cucine di Tor Pignattara.
Le cucine di Tor Pignattara. Piante commestibili da tutto il mondo
Numerosi sono i ristoranti etnici frequentati da residenti stranieri del quartiere, spiegano oggi gli ideatori del murales, che dopo un approfondito studio preliminare hanno scelto di puntare su questo tratto distintivo della zona per spiegare con le immagini il valore dell’integrazione culturale. Scegliere di rappresentare le piante, invece, è dovuto alla consuetudine di Tellas con la riproposizione di elementi vegetali nei suoi lavori. Unendo dunque la ricerca sulle cucine delle comunità che abitano il quartiere al lavoro di selezione delle piante e di studio delle tecniche di stampa dei vecchi erbari il murales ha preso forma con l’ambizione di diventare una sorta di dizionario multietnico per l’esplorazione del quartiere. Sulla “pagina” convivono il cappero spontaneo che cresce nei parchi di Roma, lo zenzero e il coriandolo, ma anche il peperoncino e il frutto della passione, la zucca e l’asparago selvatico, l’avena, la cicoria e il rosmarino, identificati dalla didascalia in latino, che richiama alla memoria le pagine di un vero erbario, ma risponde anche alla necessità di non privilegiare nessuna lingua moderna, perché questi “ingredienti” sono un patrimonio condiviso da molte comunità diverse, e ognuna gli attribuisce un nome diverso. Ma l’intento è quello di rendere immediatamente comprensibile a chiunque l’immagine.
a cura di Livia Montagnoli