La legge
Presentata dall'Assemblea Nazionale francese, camera bassa del Parlamento, la norma anti spreco regolamenta la distribuzione dei prodotti invenduti da supermercati con una superficie maggiore di 400 metri quadrati. Finché è edibile, il prodotto non può essere smaltito come rifiuto, ma deve essere donato ad associazioni di beneficenza. Pena per chi non rispetta le regole: 400 euro, somma del tutto ragionevole considerando la proposta nella bozza iniziale di 75mila euro e due anni di carcere. Nata in seguito a una petizione da parte di Change.org, la legge è stata presentata dall'ex ministro dell'alimentazione Guillaume Garot.
L'avviamento della norma
“Vedere la candeggina versata nei bidoni dei supermercati con scorte di cibo, questo scandalizza”, commenta Garot, che definisce la proposta di legge il frutto di tre emendamenti a una norma sulla transizione energetica. I supermercati hanno tempo fino al 1 luglio 2016 per accordarsi con le associazioni di beneficenza. I prodotti invenduti non sono solo destinati ai meno fortunati, ma anche alla realizzazione di mangimi animali e compost per l'agricoltura.
Lo spreco alimentare nel mondo
Il cibo è un dono e, in quanto tale, deve essere valorizzato. Lo spreco alimentare però continua ad essere, nonostante la crisi, una realtà universale. Le statistiche arrivano dalla FAO, da Planetescope, Waste Watchere molte altre associazioni dedite alla battaglia anti spreco. I dati sono (numero più, numero meno) gli stessi riscontrati da tutti. Fra le due e le sei tonnellate è la quantità di cibo gettato anno, l'equivalente di 38 chili al secondo.
L'Europa
Paese più “sprecone” in Europa risulta essere l'Olanda, mentre all'ultimo posto si posiziona Grecia. L'Italia, con i suoi 149 kg pro-capite, si trova a metà classifica. Per fortuna, nell'ultimo anno, la crisi a qualcosa è servita e “6 famiglie su 10 hanno diminuito lo spreco alimentare”, spiega Lorenzo Bazzana, responsabile del settore tecnico ed economico di Coldiretti.
La situazione in Italia
E l'Italia? Riuscirà a trovare un fac-simile della norma francese? Il paese che quest'anno ospita Expo con il tema “nutrire il pianeta”, come può convivere con un tale spreco di risorse? Mozione unitaria che impegna il governo nella battaglia allo spreco è stata mossa e approvata all'unanimità dalla Camera nel 2014, ma è rimasta sempre e solo sulla carta. Durante il rapporto di Waste Watcher ad Expo Milano, il Ministro Martina ha ribadito la necessità di inserire nelle scuole programmi di educazione alimentare volti ad insegnare ai giovani il riciclo del cibo.
Ma lo spreco è solo una mancanza di attenzione o nasconde un retaggio antropologico? Andrea Segré, presidente di Last Minute Market, commenta così questa problematica: “se gettiamo nella spazzatura una confezione danneggiata lo facciamo perché è diversa. Noi rifiutiamo il diverso”.
a cura di Michela Becchi