Così il superamento di una legge importantissima ha creato i deserti alimentari negli Stati Uniti

4 Dic 2024, 13:34 | a cura di
Un approfondimento della rivista The Atlantic esamina la sparizione dei piccoli negozi di alimentari indipendenti

Negli Stati Uniti, milioni di persone vivono in cosiddetti food deserts, comunità a basso reddito senza accesso a negozi di alimentari con prodotti freschi. Questa realtà, oggi data per scontata, si è sviluppata solo dagli anni Ottanta in poi. Un articolo di The Atlantic analizza le cause di questo fenomeno, collegandolo a un importante cambiamento nella politica federale americana: l'abbandono della legge Robinson-Patman, un caposaldo della normativa antitrust.

Food deserts e la sparizione dei piccoli supermercati americani

Il termine "deserto alimentare" è stato coniato nel 1995 da una task force che studiava un fenomeno allora relativamente nuovo. A partire dagli anni Sessanta e Settanta, quartieri poveri come Deanwood, nello stato di Washington, ospitavano diversi negozi di alimentari. Anche nelle zone rurali, come il North Dakota, piccole città avevano almeno un grocery store, se non di più. Oggi, invece, molte di queste comunità ne sono totalmente prive, con gli abitanti costretti a percorrere chilometri per acquistare cibo, spesso da catene che offrono prodotti di qualità inferiore. Luoghi che sono o troppo poveri, o troppo scarsamente popolati per generare una spesa sufficiente in generi alimentari. Oppure sono zone che non riescono a superare il modello razzista di redlining, pratica discriminatoria nata durante il proibizionismo che impedisce l'accesso a servizi finanziari nei quartieri in cui è presente un numero significativo di minoranze razziali, soprattutto della comunità Black. Tuttavia, queste dinamiche esistevano già decenni prima della nascita dei deserti alimentari. La vera causa, secondo The Atlantic, è la trasformazione del mercato dell’agroalimentare negli anni '80.

Robinson-Patman, il guardiano del mercato

Il Robinson-Patman Act, approvato nel 1936, vietava la discriminazione sui prezzi. In pratica, impediva alle grandi catene di supermercati di ottenere dai fornitori condizioni più favorevoli rispetto ai negozi indipendenti. Per decenni, questa legge ha garantito un mercato competitivo: le grandi catene e i negozi locali coesistevano e servivano anche le comunità più piccole. Negli anni Ottanta, però, l’amministrazione Reagan decide di non applicare più il Robinson-Patman Act. Questo cambiamento segna un punto di svolta: senza vincoli legali, le grandi catene come Walmart e Kroger iniziarono a sfruttare il loro potere d'acquisto per ottenere condizioni esclusive dai fornitori. Il risultato è stata un'ondata di fusioni e acquisizioni, accompagnata dalla chiusura di molti negozi indipendenti, incapaci di competere con quei colossi.

Con la scomparsa della concorrenza, i residenti si spostavano verso altre zone. E questo ha portato alla desertificazione alimentare urbana. In ambito rurale, una dinamica simile ha favorito l’espansione di grossi gruppi come Dollar General, che posizionava i suoi superstore in città più grandi, lasciando le piccole comunità senza negozi. Anche quando gli imprenditori locali cercavano di aprire nuovi punti vendita, si trovavano a competere con catene in grado di offrire prezzi irraggiungibili.

Ripristinare una sana (ed equa) competizione

Negli ultimi anni, vari programmi federali hanno cercato di incentivare l’apertura di supermercati nei deserti alimentari attraverso sussidi e agevolazioni fiscali. Tuttavia, queste iniziative ignorano il problema di fondo: la discriminazione sui prezzi. Finché i fornitori offriranno condizioni più vantaggiose alle grandi catene, i negozi indipendenti non potranno mai prosperare. Oggi si discute di un possibile ritorno alla regolamentazione antitrust. Lina Khan, presidente della Federal Trade Commission (FTC), sta considerando un caso che potrebbe ridare forza al Robinson-Patman Act. Ripristinare una politica di prezzi equi potrebbe non solo ridare vita ai quartieri dimenticati, ma anche favorire un modello alimentare più sostenibile. Tuttavia, resta incerto se questa iniziativa troverà il sostegno politico necessario, specialmente con il ritorno di Trump alla presidenza. Chissà se la prossima amministrazione alla Casa Bianca si rende conto che gli elettori delle zone rurali e della classe operaia che l'hanno spinta al potere sono tra i più colpiti dai deserti alimentari. È disponibile un potente strumento per invertire questo declino. Qualsiasi leader che abbia veramente a cuore le comunità abbandonate lo userebbe. Ma il problema è tutto lì.

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