Uno chef che non cucina da casa
Riflessioni, le chiama lui. E con fare compassato le snocciola a favore di camera per condividerle con chi lo segue su Instagram. A riunirle tutte, dopo qualche settimana di quarantena, già si potrebbe azzardare il titolo di un format. Brillante, ironico, naif come si conviene a Matias Perdomo, chef patron di Contraste a Milano. Costretto in casa come tanti suoi colleghi poco abituati a vivere fuori dal ristorante, il cuoco uruguaiano ha scelto una strada decisamente originale per stare vicino ai propri follower in questo periodo di stop obbligato. Nessuna prova ai fornelli domestici o consigli per realizzare in casa un piatto da chef, dunque. Anzi.
Non è un caso che il primo contenuto postato da Perdomo per documentare questo surreale periodo casalingo abbia a che fare con la cucina, vissuta però all’opposto di come saremmo portati a pensare: “Mi faccio un caffè d’autore”, scrive lui riprendendosi mentre prepara una moka per uno. “Mi è venuta voglia di cucinare”, esordisce, prima di procedere con fare scanzonato. Anche l’inquadratura non è casuale: in tutti i video pubblicati, solitamente pillole di poche decine di secondi, il focus è sempre sul primo piano di Perdomo, che è unico protagonista di una storia dove il messaggio conta più delle immagini. Così, anche quando sceglie di postare “una ricetta bellissima da condividere”, riusciamo solo a intuire quel che succede fuori dalla scena; nello specifico, si tratta della preparazione di una tazza di mate: “Prendo la pentola, la riempio d’acqua, verso il mate dalla busta…”. Surreale, e di un’ironia fulminante e minimalista. Poche parole che arrivano dritte all’obiettivo, potenziandosi a vicenda con gli hashtag correlati.
Le riflessioni di Matias Perdomo
#Iostoacasa e non smetto di sognare, commenta sotto il video girato sul balcone: “Lo vedete il Duomo? E la madonnina? No?” chiede mentre inquadra le facciate dei palazzi in fondo alla strada “Allora immaginatelo, è stupendo”. Si prosegue sul filo del nonsense, con cadenza quasi giornaliera, e riflessioni che ormai esulano dalla professione di chef, dimostrando però grande lucidità nell’interpretare fatti, manie, paure di una società alle prese con una situazione inedita. E sbertucciando simpaticamente tutti i suoi colleghi che, pur a casa, continuano a cucinare in diretta Instagram senza riuscire a staccarsi dal loro ruolo. Ma andiamo avanti. Mentre sbuccia un mandarino, con tono grave annuncia: “Volevo dire una cosa importante, per tutti. Quando finirà la quarantena, inizierà a piovere”. E ancora: “Credo che sia importante in questo momento cambiare la routine, fare cose diverse. Per cui ho deciso che domani quando mi sveglio, vado subito a dormire”. E poi l’apice dell’assurdo: “Ciao a tutti, oggi ho voglia di mandare un messaggio…” Tempo comico perfetto, un paio di secondi d’attesa, ed ecco spuntare nell’inquadratura uno smartphone, per digitare appunto il messaggio in questione. “Ecco fatto”, conclude lui soddisfatto. Poi dispensa “consigli” per mantenere la testa occupata, suggerendo il puzzle da dodici pezzi di sua figlia, “poi passerò a quello da sedici”. Ma anche: “Oggi avevo voglia di farvi vedere un piatto”. Non una ricetta, se avete capito il senso dell’operazione, ma un piatto in ceramica – rigorosamente vuoto – del servizio di casa. Dopo tre settimane di quarantena, invece, si punta a mantenere la lucidità… “E buon Natale a tutti”. Ma Perdomo si diletta anche con passatempi divertenti, per sopportare meglio la cattività: “Metto la televisione in silenzio, e cerco di capire cosa dicono”. L’operazione risulta ancora più coinvolgente per il contrasto tra tono e messaggio: “Stamattina mi sono svegliato con tantissime belle idee” racconta in una delle ultime prove “Ma non ne farò nessuna!”.
Alla fine ne è uscito fuori un progetto attoriale, editoriale, performativo, cinico, dinamico e versatile. C’è un grande bisogno ora – e ce ne sarà tantissimo dopo – di prendersi meno sul serio e chef Perdomo ci dà una mano a realizzare la cosa.