Emergenza Covid-19. Servono i gel igienizzanti
La crisi economica e occupazionale già determinata dalla pandemia di Covid-19 si protrarrà a lungo, e su scala globale. Ognuno, dunque, cerca di reinventarsi come può. E se la necessità fa il paio con la possibilità di aiutare la collettività, in un momento in cui la collaborazione potrebbe rivelarsi l’arma più potente per sconfiggere il virus, allora è il caso di farne tesoro. Nel mondo della piccola e media impresa, continua a lavorare, tra mille ostacoli, chi produce beni di prima necessità. Tra questi, per far fronte all’emergenza sanitaria, è diventato essenziale il ruolo di gel disinfettanti per le mani e prodotti igienizzanti per le superfici. E diversi Paesi, nel mondo, stanno facendo appello ai proprietari di impianti produttivi di mettersi a disposizione per contribuire alla loro produzione, dal momento che iniziano a scarseggiare.
Le distillerie ripensano la produzione
Come? Fornendo etanolo (un gel disinfettante deve contenerne almeno il 60%) all’industria degli igienizzanti, come sta succedendo in Finlandia, dove la distilleria Altia è già in grado di fornire alcol denaturato per produrre fino a 200mila flaconi di gel disinfettante al giorno; e in Svezia, dove Pernod Ricard, produttore del celebre marchio Absolut Vodka (approfittiamo per ricordarlo: la vodka non può essere usata come disinfettante!), si muoverà nella stessa direzione, di comune accordo con il Dipartimento Sanitario nazionale (e tra i brand del gruppo, anche Ramazzotti, storica distilleria piemontese, ha iniziato a produrre nello stabilimento di Canelli gel igienizzante, aromatizzato con scorza d'arancia, per richiamare la ricetta della casa). E ci si attrezza anche in America: sono sempre più numerose le distillerie statunitensi che hanno sospeso (o parzialmente interrotto) la produzione ordinaria per dedicarsi all’approvvigionamento di etanolo per l’industria sanitaria. Alcuni hanno deciso di proporre ai propri clienti un prodotto già pronto all’uso, come l’Old Fourth Distillery nello Stato della Georgia, che offre a chi visita la distilleria il proprio gel igienizzante (anche se le prime scorte sono già esaurite); altre realtà, invece, riforniscono col prodotto ospedali e associazioni impegnate nell’assistenza sociale. Nel Porto Rico, intanto, scende in campo anche un’altra celebre realtà del beverage, come Bacardi.
Il gel disinfettante di BrewDog
Mentre nel Regno Unito rispondono alla chiamata delle istituzioni microdistillerie e birrifici. Lo fa con l’originalità che gli compete il birrificio BrewDog, che lancia il suo BrewGel Punk sanitiser, con lo stile che gli è consueto; proposto in flaconi brandizzati, il gel disinfettante è prodotto nell’impianto scozzese della realtà brassicola celebre in tutto il mondo, ma non è in vendita, perché BrewDog si impegnerà a distribuirlo gratuitamente ad associazioni e realtà che ne hanno bisogno per fronteggiare il momento critico. A Dublino, intanto, interpretano la missione in modo più discutibile, proponendo un gin che non differisce, nella ricetta, dal prodotto abitualmente venduto presso la distilleria Listoke, ma è molto più alcolico, e quindi sconsigliato per il consumo ordinario. Proposto sotto forma di gel, il prodotto è offerto ai clienti della distilleria, venduto al costo di 10 euro a bottiglia al pubblico e donato alle associazioni che si occupano di senza fissa dimora. Anche l’Italia, però, ha il suo caso virtuoso.
Il gel al rosmarino di Speziali Laurentiani
E a Lorenzana (Pisa), l’azienda degli Speziali Laurentiani ha trovato nella diversificazione dell’attività una vera ancora di salvezza per continuare a sopravvivere in tempi di crisi. L’azienda agricola toscana produce abitualmente cosmetici, oli essenziali e vegetali; ma il lavoro ha subito un forte calo a seguito dell’epidemia (tra i clienti abituali ci sono le navi da crociera, mercato ora paralizzato). Quando le macchine erano già ferme e i licenziamenti si prospettavano inevitabili, ecco l’idea: produrre un gel disinfettante al rosmarino, venduto inizialmente attraverso la rete di Campagna Amica e rapidamente arrivato al successo. Non è la prima volta che Matteo Bacci, titolare dell’azienda, viene ricompensato per l’originalità delle sue idee: un anno fa, l’azienda si è aggiudicata un Oscar Green per l’innovazione grazie alle linea di cosmetici che riutilizza le vinacce dell’azienda vinicola di Andrea Bocelli. Ora, il core business è diventato il gel prodotto a partire dall’acqua aromatica di rosmarino, che ha proprietà disinfettanti. La prospettiva imminente è quella di arrivare a produrre un milione e mezzo di pezzi in collaborazione con una grande società toscana. Anche per questo l’appello di Bacci è indirizzato alle distillerie italiane, perché nel nostro Paese l’alcol denaturato per uso farmaceutico scarseggia: perché non imitare le distillerie straniere? Alla chiamata, ha risposto qualche giorno fa Assodistil, che raccoglie in Italia una sessantina di aziende, pari al 95% della produzione di alcol etilico sul territorio nazionale. L'impegno degli associati, in collaborazione con la Protezione Civile, è ripensare l'attività in funzione della produzione di alcol denaturato per la preparazione di gel specifici. In cambio, le distillerie interessate (tra i primi ad aderire, la distilleria Mazzari, nel ravennate, che ha già donato anche 20mila euro per sostenere l'ospedale di Lugo) potranno beneficiare dell'abbattimento delle imposte.
a cura di Livia Montagnoli
