Un po’ di sapori toscani, senesi per la precisione, arrivano a farsi sentire nella Capitale: a portarceli sono Pietro Accolti Gi, nome noto nella ristorazione romana, e la moglie Beatrice, con una nuova insegna aperta da poco in via Monti di Creta, nel quartiere Aurelio-Boccea.
Un po' di Siena a Roma
Si chiama LE CRETE, nome che si riferisce alla strada dove è situato, ma anche alle Crete Senesi, luogo di origine del proprietario, ed è una piccola bottega con gastronomia i cui protagonisti sono gli ingredienti e i piatti tradizionali della cucina toscana. Un ambiente informale, ma al tempo stesso curato, dove l’origine e il recupero delle materie prime, la freschezza legata a preparazioni quotidiane e la sostenibilità per realizzare le pietanze, sono cose molto importanti dalle quali non si può prescindere.
«Ho voluto aprire un locale di quartiere dove le persone trovassero una proposta toscana semplice, ma genuina. Un luogo per tanti tipi di clientela - ci spiega Pietro - Una bottega con gastronomia dove si può fermare chi lavora per una pausa pranzo veloce, oppure chi vuole trovarsi la cena pronta la sera. Ma anche chi vuole prendersi un aperitivo un po’ diverso, con formaggi e salumi rigorosamente toscani o chi voglia provare il tipico panino con il Lampredotto, ma questo va bene qualsiasi momento della giornata. L’idea è quella di tenere sempre una proposta divertente e sostenibile, sotto tutti gli aspetti».
Lampredotto e pappa al pomodoro, ma chi resiste
Cavalli di battaglia dell’offerta gastronomica, neanche a dirlo, la Pappa al pomodoro, ma a seguire le Polpette di Verdure o le Polpette di Lampredotto, i Crostini neri, le Acciughe sotto pesto e i Panini espressi. Con il Lampredotto, che arriva direttamente da Siena, così come con la Porchetta, non si può non assaggiare il panino tipico, men che meno si può non provare i taglieri di salumi e formaggi degli artigiani toscani.
In un ristoro senese, poi, non possono mancare i Ciaccini, così come viene chiamata la pizza bianca a Siena, che qui troviamo farciti in versione classica con salumi e formaggi, o in quella Special con Mortadella al tartufo e crema di pecorino o Vegetariana con Pecorino e pepe. E ancora, impossibile resistere ai panini, nella veste classica o con le due fette di pane sciapo, con ripieni espressi o a scelta libera fra i salumi del momento. Da non perdere, anche il “Pane strusciato e la Spalla” o l’immancabile “Panino Finocchiona e Pecorino”.
«Da mangiare e bere a LE CRETE c’è quello che trovate a casa mia - ci dice ancora Pietro - must stagionali che non possono mancare, ma anche dei last minute casalinghi che variano in base alla spesa quotidiana. Viste le mie origini le proposte sono per lo più senesi, e quindi in inverno non mancheranno i dolci tipici della mia terra, come Pan Co’Santi e Ricciarelli».
Lunga esperienza, eccellenti maestri
Nato e vissuto a Siena e poi trasferito a Roma per amore nel 2013, Pietro Accolti Gil ha una lunga esperienza, che si snoda per lo più tra il territorio senese e quello romano. Suoi maestri sono stati nomi importanti della ristorazione di entrambe le città. Michele Incarnato, per esempio, il celebre patron dell’Enoteca I Terzi di Siena, dove Pietro ha lavorato diversi anni quando ancora a dirigere il locale di punta della città del Palio c’era lo stesso Incarnato. Ma anche Beppe Giovale a fianco del quale Pietro ha lavorato nella bottega Capitolina “Beppe e i suoi formaggi”, la nota formaggeria del Ghetto romano con i migliori prodotti caseari a latte crudo piemontesi e francesi, oltre a vini e bollicine.
I piatti di Pietro sono specialità sperimentate nel corso degli anni secondo le ricette di famiglia e della tradizione ma, a conquistare sono anche, oltre ai salumi e formaggi toscani, le birre e i vini per poterli accompagnare che, per la nuova apertura romana, sono stati scelti tra etichette per lo più naturali a cui si affianca l’inconfondibile Gotto di vino bianco o rosso di San Giorgio ai Lapi, l’azienda vinicola del Chianti di un caro amico della proprietà, da prendere mentre si aspetta che vengano incartate quelle bontà.