Gli ultimi dieci anni di Daniel Rose. Da Spring a New York
Fresco di incoronazione tra i grandi della ristorazione americana, per Daniel Rose sembrano molto lontani i tempi del primo mitico Spring, appena 16 coperti in rue de la Tour d'Auvergne per l'americano – da Wilmette, Illinois - innamorato della Francia, che nel 2006 apriva a Parigi il suo primo ristorante, dopo l'alunnato con Yannick Allenò all'Hotel Meurice. Successo folgorante, già allora, per una cucina stagionale e di territorio, menu del giorno sempre diverso a piccolissimi prezzi che negli anni a venire avrebbe fatto la fortuna della moderna bistronomia parigina. E quindi, nel 2010, il trasloco nel locale di rue Bailleul, in vista del Louvre, più spazioso e sempre ispirato alla cucina di mercato, un solo menu da quattro portate che cambia ogni mese (oggi, cenare da Spring costa 84 euro, e in cucina c'è Gilles Chesneau). Ma il presente glorioso di Daniel Rose, all'indomani della cerimonia di premiazione della James Beard Foundation – che ogni anno sancisce i protagonisti dell'universo enogastronomico statunitense – si chiama Le Coucou. Ed è il frutto di un ritorno all'ovile meditato e concretizzato appena un anno fa – era maggio 2016 – a New York. La cucina bistronomica francese che strizza l'occhio alla classicità vintage per conquistare la platea americana tra folclore e ardimento tecnico, come solo chi conosce davvero gusti e manie dei suoi connazionali può fare.
Le Coucou. Best New Restaurant USA
E Daniel Rose, a quanto confermano le cronache degli ultimi mesi, c'è riuscito con un ristorantone d'atmosfera e carta raffinata – mise en place impeccabile, tappeti, candele e mattoncini a vista – che da qualche giorno può fregiarsi del titolo di Best New Restaurant d'America. Del resto, già l'autunno scorso, Le Coucou aveva meritato 3 stelle del New York Times dopo la visita del temibile critico gastronomico Pete Wells, letteralmente conquistato dalle salse di Mr. Rose, che nell'avventura newyorkese si era lanciato con il sostegno economico del socio Stephen Starr, ristoratore di successo tra New York, Philadelphia e Parigi (con oltre 30 insegne in portafoglio), pure lui premiato durante la cerimonia di Chicago come Outstanding Restaurateur. A New York Le Coucou divide i riflettori dei James Beard Awards 2017 con l'Oyster Bar del rinnovato Grand Central Terminal, eletto Design Icon, e soprattutto con l'italiano Marco Canora, Best Chef in città per la cucina di Hearth, rilanciata del restyling salutista di un anno fa, e voce di tendenza per il (paleo)brodo da passeggio lanciato con il corner Brodo all'inizio del 2015.
La cucina francese di Mr. Rose. Perché piace
Ma è l'insegna francese ospitata all'interno dell'Howard Hotel di Soho a strappare la palma di miglior successo imprenditoriale, considerando pure l'ascesa constante del suo ideatore: neanche 40enne, negli ultimi dieci anni Daniel Rose è stato capace di conquistare (da straniero) la piazza parigina – dove nel frattempo ha aperto anche il bistrot La Bourse et la Vie - e scalare le classifiche internazionali, e ora anche a New York tutti lo acclamano, memori della gloria dello storico Lutece, emblema della classicità francese in città alle direttive di Andrè Soltner, oggi non più in attività. Alla sua cucina, e alla suggestione di quella tavola, Rose ha dichiarato sin dall'inizio di voler rendere omaggio. A modo suo, certo, ispirato dallo studio sui ricettari di inizio Novecento, ma con quella personalità unica che gli ha fatto guadagnare il favore di tante glorie della ristorazione newyorkese, Eric Ripert, chef-patron de Le Bernardin, in testa. Il segreto? “La cucina francese è un'enciclopedia codificata di pietanze che la maggior parte delle persone trovano deliziose” ha rivelato in passato “Non si tratta di reinventarla, ma di farne rivivere la memoria nel presente”. Rendendola al contempo generosa e divertente. Ed ecco New York ai suoi piedi.
Le Coucou | New York | 138 Lafayette street | www.lecoucou.com