Lavorare con il cibo
Si è fatto un gran parlare dei criteri di assunzione che hanno regolato le selezioni per Expo. Un esercito del cibo arruolato all'ultimo secondo, senza competenze o direttive precise, per far girare la macchina di Expo. Giovani (carini) e disoccupati, avrebbe detto qualcuno, in molti casi interessati ad approcciare un settore come quello gastronomico che sembra ancora in grado di offrire possibilità. Certo la vetrina di Expo ha illuminato nuove fette di una torta che potrebbe far mangiare molti, ma quali e quante sono in realtà le posizioni aperte nel mondo del food made in Italy (e non solo)?
A giudicare dalle offerte di grandi colossi del comparto – come Eataly o Nespresso – le aspettative di chi è in cerca di occupazione non sarebbero mal riposte. Soprattutto quando sono le competenze specifiche a parlare.
Eataly a Milano e nel mondo
In prima linea, con le polemiche che ne conseguono (per gestione del personale, stipendi e formule contrattuali, l'immancabile seguito di antipatie che Farinetti è destinato ad attrarre), c'è proprio il marchio più celebre dell'Italia gastronomica nel mondo: Eataly. Sempre in cerca di nuovi profili, Oscar Farinetti apre le candidature per le prossime aperture in previsione nell'arco di due/tre anni: 50 posti a Trieste, ben 200 a Verona, poi Forlì, Londra, Parigi e New York (dove si reclutano oltre 500 persone), Monaco e Mosca. Senza dimenticare i ruoli ancora da assegnare all'interno dell'Esposizione, nella gestione dei ristoranti del padiglione Eataly is Italy (cuochi e magazzinieri) e la ricerca di 6 profili per Eataly Smeraldo.
Intanto, anche dall'altra parte del mondo Farinetti è riuscito a piazzare un tassello importante dell'impero Eataly, che ha fatto il suo ingresso in Brasile, a San Paolo, con gran clamore della stampa locale. Il primo store del Sudamerica (e il 14esimo nel mondo) si estende per 4500 metri quadri su tre piani in un quartiere ultramoderno della metropoli brasiliana e ripropone le caratteristiche e i partner che siamo abituati a conoscere: il corner Nutella, i gelati Venchi, il bar Lavazza, la pasticceria di Montersino, la pizza di Rossopomodoro, il caffè Vergnano. La sede di San Paolo, a pieno regime, occuperà 500 persone. E c'è un'altra prima volta: la contaminazione con i prodotti agroalimentari locali, che troveranno spazio tra i banchi al fianco delle eccellenze made in Italy, per un totale di settemila prodotti che raccontano le culture gastronomiche dei due Paesi.
Nespresso, Autogrill, Barilla e Granarolo
Tornando a Milano, le opportunità di lavoro nela capitale del gusto per tutto il 2015 non si fermano a Farinetti. Il flagship store di Nespresso, appena inaugurato in piazza Liberty ricerca otto coffee specialist con perfetta padronanza delle lingue straniere e dieci persone per la prossima apertura a Udine. Autogrill, sulla scia del riposizionamento nel mercato della gastronomia di qualità, offre a tredici neolaureati la possibilità di frequentare il corso di formazione che inizierà a luglio presso la sede di Rozzano (inglese fluente e disponibilità al trasferimento, durata 18 mesi).
E non poteva mancare il colosso Barilla. Il gruppo apre 34 posizioni in tutto il mondo, da Parma e Cremona a Istanbul, fino agli Stati Uniti, nei settori di marketing, logistica e vendita. Granarolo punta invece all'alto profilo con otto posti per product e export manager. Già preparato il curriculum?