Con la Missione Futura per la prima volta una donna italiana, l’astronauta dell’Esa Samantha Cristoforetti, salirà a bordo della Stazione spaziale internazionale. Ma il bilancio dei primati non si ferma qui, se è vero che proprio la prossima missione spaziale segnerà il lancio nello spazio del primo sistema a capsule per caffè in grado di funzionare in orbita. L’impresa è tutta italiana e nasce dall’incontro tra lo storico marchio del caffè Lavazza e l’azienda ingegneristica Argotec, non nuova alla messa a punto di soluzioni per migliorare l’alimentazione degli astronauti.
Più di una scommessa per le due realtà industriali torinesi, che sembrano esser riuscite a centrare l’obiettivo presentando una macchina, l’ISSpresso, in grado di soddisfare il rigido protocollo dell’Agenzia spaziale Italiana e della Nasa. La sofisticata tecnologia perfezionata da Argotec, e pensata per resistere alle forti sollecitazioni della fase di lancio (più di 20 chilogrammi per una “semplice” macchina per caffè!), sarebbe infatti capace di lavorare in condizioni di microgravità e fluidodinamica molto diverse da quelle terrestri, assicurando ai passeggeri della Stazione spaziale (ISS) un espresso a regola d’arte, ma anche caffè lungo e tisane che soddisfino il gusto internazionale.
La speciale macchina per il caffè si candida così a diventare un elemento di aggregazione nei momenti di pausa dell’equipaggio, proprio come avviene ogni giorno sulla Terra. E a portare in orbita l’orgoglio del made in Italy che guarda all’eccellenza, scommettendo su u grande sapere ingegneristico e sulla capacità di realizzare idee innovative, come traspare dalle parole di Giuseppe Lavazza, vicepresidente del gruppo torinese "Èla voglia di accettare nuove sfide e di dimostrare la nostra competenza a permetterci di realizzare anche i prodotti in apparenza impossibili".