A Porta Venezia, in una sorta di “cascina urbana”, apre il nuovo locale di Claudio Amendola. Al piano di sotto ci sarà la versione milanese di Frezza, con un focus sui drink, al piano di sopra si potranno apprezzare i piatti dello chef Adriano Baldassare.
Li Somari, da Tivoli a Milano
«È in un palazzetto, una sorta di cascina ma in pieno centro a Milano», racconta in anteprima al Gambero Rosso Andrea La Caita, manager della ristorazione d'esperienza, trait d'union tra Claudio Amendola, lo chef Adriano Baldassarre e gli altri soci. «Appena ho visto il locale ho capito che al primo piano ci sarebbe stato alla perfezione un Li Somari (locale di Tivoli che vi abbiamo raccontato qui, ndr) con la cucina concreta e tecnica di Adriano. Già me la vedo: una trattoria curata ed elegante, che propone una cucina vera, di concezione anni '60, con i cavalli di battaglia di Baldassarre, a cominciare dalle fettuccine burro, parmigiano, limone e maggiorana, e in più degli omaggi alla città, come potrebbe essere un supplì con risotto alla milanese», racconta La Caita, che ha conosciuto Amendola anni fa per un progetto poi non andato in porto ma che è rimasto nel cassetto dei desideri dell'attore romano.
Frezza in versione milanese
Claudio Amendola non è nuovo in questo settore. Sue l’Osteria del Parco a Valmontone e Frezza, nell'omonima via nel cuore di Roma, dove la protagonista, neanche a dirlo, è la cucina romana. Cucina che a quanto pare arriverà a Milano al civico 34 di via Giuseppe Sirtori. «Stiamo definendo gli ultimi dettagli, sicuramente a Milano ci sarà una versione più “modaiola” e “beverina” di Frezza con un focus sui drink. Siamo nel pieno dei lavori ristrutturazione, l'apertura è prevista a metà marzo», conclude La Caita che prima di congedarsi si lascia sfuggire di voler replicare Li Somari anche a Capri, Ibiza e Roma.