Mangiare buono e sano. Il programma Ue
584 voti favorevoli, 94 contrari e 32 astensioni. Così, con stragrande maggioranza di voti a favore, si chiude il dibattito sull'approvazione del nuovo programma scolastico europeo in materia di educazione alimentare all'ordine del giorno all'Europarlamento, in quel di Bruxelles. E non potrebbe essere altrimenti, visti i diktat (anche se riguarderanno solo gli Stati che hanno aderito su base volontaria) al vaglio degli eurodeputati per promuovere un'alimentazione sana sin dai primi anni di vita e valorizzare al contempo l'agricoltura biologica. E allora ecco cosa potrebbe cambiare nelle mense scolastiche dal 1 agosto del 2017 se il Consiglio Ue darà il via libera al nuovo programma. La prima regola, la più importante, si concentra sul consumo di latte, frutta e verdura: la distribuzione di questi prodotti freschi nelle scuole sarà finanziata da fondi comunitari, come gli alimenti a basso contenuto di zuccheri, sale e grassi che avranno priorità rispetto sui cibi meno salutari e su quelli trasformati come zuppe, composti, succhi di frutta e yogurt. L'obiettivo primario, infatti, è far entrare nelle scuole prodotti freschi e locali, emarginando i prodotti contenenti zuccheri e dolcificanti aggiunti, per influire significativamente sulla riduzione dell'obesità (come da relazione del deputato Marc Tarabella, che ha presentato la proposta ai colleghi).
Dalla fattoria alla tavola
A questo scopo il budget messo a disposizione dall'Unione Europea è di 250 milioni di euro e servirà a risollevare un settore in difficoltà, come l'ha definito Phil Hogan, commissario europeo all'agricoltura, pronunciandosi in favore del nuovo programma alimentare scolastico, che dovrebbe aiutare anche la produzione agricola certificata. E la pensa allo stesso modo Paolo De Castro, anche lui in Commissione Agricoltura dell'Europarlamento, deciso sostenitore dell'iniziativa: “Il programma per la distribuzione di frutta e latte nelle scuole rappresenta una delle più importanti azioni educative messe in campo dall'Unione per incoraggiare i giovani europei ad una alimentazione sana, alla conoscenza e al consumo dei prodotti tradizionali della nostra terra”. L'Italia dovrebbe beneficiare concretamente del raggiungimento di questo traguardo, ricevendo più di 24 milioni all'anno per un periodo di 6 anni, da destinare allo promozione della cultura alimentare, comprese le visite in fattoria, dove i bambini potranno toccare con mano i prodotti della terra e curiosare tra gli animali dell'aia e le mucche da latte. Intanto proprio in Italia, nelle Cinque Terre, si è appena concluso un incontro tra gli esperti del mondo biologico e i rappresentanti della ristorazione collettiva (in arrivo da tutta Italia, Danimarca, Slovenia, Germania e Repubblica Ceca) per introdurre prodotti biologici e criteri di maggior sostenibilità nelle mense pubbliche, perché alimenti bio e prodotti stagionali siano una priorità sul menu delle mense (anche scolastiche). Èproprio il caso di dire due piccioni con una fava: bambini sani e agricoltori felici.