“Il figlio lo metti al mondo tu, ma è una comunità intera che si occupa di lui. Non è una scelta solitaria, ma collettiva. Ogni nuovo nato è abbracciato da mille mani. Nonostante tutte le difficoltà della guerra e dell'immigrazione, tra i somali è ancora così: un figlio non è mai una faccenda privata”. È un frammento estratto dal libro “La mia casa è dove sono” della scrittrice Igiaba Scebo che fa riflettere, specie in un mondo – e un settore, il nostro - sempre meno inclusivo nei confronti dei bambini.
E se i bar diventassero a misura di bambini?
In generale nelle città non sono molti gli spazi dedicati ai bambini, tolti i parchi (sempre se ne è garantita la manutenzione, altrimenti si piazza un bel nastro giallo attorno alle giostre pericolose e chi s'è visto s'è visto) e alcune piazze. Ecco perché rappresentano una notizia quelle attività commerciali ben disposte ad accogliere anche i più piccoli. Qui, ad esempio, trovate alcuni family bar dove poter fare colazione e merenda con i bambini, ma nessuno di questi è pensato appositamente per loro. Ci sono, invece, paesi decisamente più avanti su questo tema, dalla Germania, alla Svizzera, alla Danimarca e da un po' di anni pure la Spagna, specie Madrid, che sta vivendo un (tiepido) boom di “caffetterie-parchi giochi”, le quali rispondono alla duplice esigenza di spazi per il tempo libero e per la famiglia.
L'educazione alimentare passa anche attraverso gli esercizi commerciali
Dove bicchieri colorati e infrangibili convivono con tazze e piatti in ceramica, dove i passeggini non sono un problema, i seggioloni (e i fasciatoi nei bagni!) sono cosa scontata, dove al posto delle riviste di design ci sono libri per bambini. Dove il gioco è libero. Sono luoghi, poi, che possono educare a un'alimentazione migliore, fin da piccoli. Tra le ultime aperture madrileñe, menzioniamo La Tribu Kids & Coffee, con caffè specialty di un famoso torrefattore spagnolo (Puchero) e una proposta studiata e perlopiù con prodotti locali, dal muesli alla frutta fresca, dal latte fresco della Sierra de Madrid al pane di Marea Bread (super bakery di Madrid). L'ideatrice del bel progetto è Adriana Robles, donna e madre, in linea con quanto sembra emergere da questa tendenza: sono le donne ad avviare queste attività; ma qui si apre un altro vaso di Pandora.
Lanciamo, dunque, un appello: perché non iniziamo, pure in Italia, a concepire e costruire spazi in cui i diritti e i bisogni dei più piccoli siano presi in considerazione? Sogniamo città, bar, ristoranti (chiaro, non tutti) dove non sono i bimbi a doversi adattare, ma viceversa. Ne gioveremmo tutti, adulti e piccini.