La crisi porta lavoro nelle vendemmie italiane.Mariella Tanzarellasu La Repubblica riporta dati che evidenziano una crescita nell'attività di raccolta dei grappoli, in particolare da parte di chi è rimasto disoccupato in questo periodo difficile.Ettore Prandini, presidente di Coldiretti Lombardia, spiega: “Abbiamo lavorato con Demetra, società collegata a noi. In Franciacorta c’erano 400 posti per la stagione della vendemmia, circa un mese e mezzo per uno stipendio di 800 o 900 euro al mese, e noi a giugno abbiamo diffuso la notizia: sono arrivate 2.000 domande”. Molti aspiranti provenivano da altri settori, specie quello edile, particolarmente colpito dalla crisi; sono stati selezionati 400 fortunati che si sono aggiudicati 45 giorni di lavoro in vigna e che inizieranno dal 15-20 di agosto. Questo meccanismo verrà presto ripreso in Oltrepò, con previsioni di molte richieste, come avviene in altre zone lombarde votate all'attività vinicola.
Tuttavia in questo settore, per colpa dei voucher rilasciati dall'Inps, utilizzati dalle aziende per pagare gli stagionali, rimangono esclusi dalla possibilità di lavoro tutti disoccupati e i cassaintegrati, lasciando il posto solamente a pensionati e studenti. Le aziende sono quindi costrette a organizzarsi in modi differenti: le più grandi scelgono le cooperative che forniscono lavoratori esperti per tutto il periodo della vendemmia; quelle molto piccole gestiscono tutto in famiglia; le medio-piccole, il 70 per cento della realtà lombarda, utilizzano i voucher, ovvero i pensionati e gli studenti, e a volte le piccole cooperative, quasi esclusivamente di stranieri, rumeni e indiani per la maggior parte. Probabilmente però la crisi spingerà anche gli italiani a organizzarsi nello stesso modo.