La classifica stilata dai clienti. Il podio
E dopo la parentesi dedicata ai ristoranti che hanno fatto la storia della ristorazione mondiale, con la prima edizione della classifica Classical&Heritage, Opinionated About Dining torna a far parlare di sé per la top 100 che l'ha resa famosa alle nostre latitudini, ordinando per numero di preferenze ricevute dagli utenti (gourmet e assidui frequentatori di fine dining) del celebre blog ideato da Steve Plotinicki le insegne più apprezzate d'Europa. Il primo dei migliori è proprio quell'Alain Passard, superstar della cucina francese alla guida dell'Arpege di Parigi, che qualche giorno fa si è aggiudicato il premio alla carriera della World's 50 Best Restaurant 2016, uno dei riconoscimenti speciali che fanno da corollario alla cerimonia che – per la prima volta a New York – riunirà i primi 50 ristoranti del mondo il prossimo 13 giugno. Lo seguono sul podio di OAD il ristorante basco Azurmendi e il belga In de Wulf, che sicuramente l'anno prossimo non potrà figurare in lista, visto che la cucina di Kobe Desramaults chiuderà per sempre alla fine dell'anno, per volere del giovane chef, pronto a confrontarsi con nuove sfide. Per quanto riguardo il ruolino nazionale, è la Francia a guidare la classifica con 27 insegne, con un risultato che è vicino a doppiare chi la segue sul podio, nello specifico l'Italia con 17 menzioni e la Spagna, medaglia di bronzo, con 14 realtà.
Tra Spagna e Paesi del Nord
Ma nessuna bandiera tricolore sventola in top 10, dove invece si fa notare la presenza spagnola, con ben quattro piazzamenti utili: oltre ad Azurmendi, festeggiano l'asador bascoExtebarri (7), Diverxo di David Munoz (8) e Quique Dacosta in decima posizione. Non manca un'importante rappresentanza nordica, con il Faviken di Magnus Nillson (4) che precede per poco il Noma di Renè Redzepi (5).
L'Italia in classifica. Da Bottura a Guida
Per trovare il primo riconoscimento per la cucina d'autore di casa nostra dobbiamo scendere in quattordicesima posizione, conquistata dall'Osteria Francescana di Massimo Bottura; lo seguono, a breve distanza, i fratelli Alajmo: Le Calandre si aggiudica un buon quindicesimo piazzamento. Ed entrambi precedono El Celler de Can Roca di Girona (17), a dimostrazione di come un risultato univoco, in termini di ristorazione che conta, è difficilmente perseguibile. E forse neanche troppo auspicabile. In buona posizione entrano anche Enrico Crippa, al 27 con Piazza Duomo, e Piergiorgio Parini che porta Il Povero Diavolo al trentaduesimo posto. Ma nella top 50 c'è spazio anche per Mauro Uliassi (37) e Gennaro Esposito (46). Seguono nell'ordine Davide Scabin, Niko Romito, Heinz Beck, Antonino Cannavacciuolo, la famiglia Iaccarino, Riccardo Camanini, Matteo Baronetto, i fratelli Cerea, Enrico Bartolini (prima del trasferimento milanese), Moreno Cedroni, Antonio Guida, che strappa in extremis un 98esimo piazzamento.
Top 20
L'Arpege, Parigi, Francia
Azurmendi, Larrabetzu, Spagna
In de Wulf, Heuvelland, Belgio
Faviken, Jarpen, Svezia
Noma, Copenaghen, Danimarca
La Marine, Noirmoutier, Francia
Etxebarri, Axpe-Marzana, Spagna
Diverxo, Madrid, Spagna
Vendome, Gladbach-Bensberg, Germania
Restaurant Quique Dacosta, Denia, Spagna
De librije, Zwolle, Olanda
Daniel Berlin, Tranas Skane Tranas, Svezia
Astrance, Parigi, Francia
Osteria Francescana, Modena, Italia
Le Calandre, Sarmeola di Rubano, Italia
Pierre Gagnaire, Parigi, Francia
La Vie, Osnabruck, Germania
Sant Pau, Sant Pol de Mar, Spagna
Per consultare la classifica www.opinionatedaboutdining.com/2016/europe.html
a cura di Livia Montagnoli