Quarta edizione per la Tiramisù World Cup
A Treviso ci hanno preso gusto. Del resto c’è in ballo l’onore di una tradizione da difendere. E pur con tutte le difficoltà organizzative poste da questo insolito autunno, la Tiramisù World Cup 2020 andrà in scena puntuale, il 30 e 31 ottobre, in piazza dei Signori, nel cuore della cittadina veneta. Protagonista è sempre il tiramisù, che negli ultimi anni ha portato in piazza centinaia di aspiranti campioni della materia, lasciando spazio tanto ai cultori della ricetta tradizionale che ai pasticceri amatoriali più creativi. Da un paio d’anni a questa parte, sull’onda del successo della kermesse ideata da Francesco Redi per Twissen, l’intera macchina organizzativa del contest – che riunisce sfidanti in arrivo da tutto il mondo – è diventata spettacolo nello spettacolo, con l’obiettivo di coinvolgere il grande pubblico (chi non ama il tiramisù?) in modo più diretto. Così si è deciso di scegliere parte dei giurati attraverso una convocazione di massa: 100, al termine delle selezioni, saranno coloro che potranno fregiarsi del titolo di assaggiatori ufficiali della Tiramisù World Cup, chiamati a valutare 200 tiramisù in due giornate.
100 assaggiatori di tiramisù. Come candidarsi
Nel 2019 l’organizzazione ha messo a punto regole di partecipazione improntate principalmente alla conoscenza della materia. Quest’anno il test si ripete: per candidarsi, gli aspiranti giurati dovranno rispondere a un quiz online, in 15 domande sul tiramisù e sul regolamento di gara. Unico requisito: aver raggiunto la maggiore età. Ma per alzare la posta in gioco – un anno fa le candidature sono fioccate fin troppo numerose – le selezioni saranno più severe: le domande variano dalla conoscenza della ricetta del dolce ai casi specifici che si possono presentare in fase di gara. Coloro che vengono selezionati come giudici devono essere in grado di valutare il tiramisù, secondo tutti i criteri previsti, sia nella ricetta originale sia in quella creativa: dall’esecuzione tecnica alla presentazione estetica, dall’intensità gustativa all’equilibrio del piatto fino alla sapidità e all’armonia. Questo perché il lavoro dei giudici amatoriali sarà fondamentale per decretare i finalisti che al termine delle due giornate procederanno verso la finalissima del 1 novembre, quando a valutare i dessert sarà una giuria di soli addetti ai lavori. L’idea, ancora una volta, è quella di non precludere a nessuno la possibilità di partecipare, in virtù della natura stessa del tiramisù, che è probabilmente il dolce più popolare nel mondo, oltre che simbolo dell’italianità nel mondo, e per questo tutelato dall’Associazione Tiramisù Academy.
La gara. Tiramisù classico o creativo?
Le selezioni online della giuria popolare, per la prima volta, si svolgeranno sulla pagina Instagram della rassegna, e a valutare le risposte dei candidati interverranno proprio i membri della Tiramisù Academy. Nel frattempo, la selezione dei 200 concorrenti – italiani e stranieri, ma rigorosamente non professionisti – ha già fatto registrare il sold out, complice anche il necessario ridimensionamento delle batterie di partenza, per rispondere alle norme anti-Covid. La gara si svolgerà secondo lo schema consueto, come nelle passate tre edizioni: ai concorrenti, divisi in due categorie, sarà richiesto di eseguire un tiramisù tradizionale (savoiardi, mascarpone, uova, zucchero, caffè e cacao) o creativo (con la possibilità di aggiungere fino a tre prodotti e di sostituire il biscotto). Chissà che per qualcuno di loro il gioco non si trasformi in opportunità di cambio vita: tra vincitori e finalisti delle precedenti edizioni, molti hanno poi scelto di aprire una propria attività, dedicata proprio all’arte del tiramisù.