9/9. La seconda edizione
Jiu Jiu, l’ideogramma cinese che lega le parole vino e nove. Un’assonanza che l’anno scorso, all’inizio di settembre, dava il là all’iniziativa 9/9, il Global Wine & Spirits Festival di Alibaba. Un giorno di festa, per il mercato vinicolo internazionale, celebrato sulla piattaforma del colosso cinese dell’ecommerce, che per 24 ore trasformava i suoi portali in una vetrina per la vendita di vino di ben 50 Paesi da tutto il mondo. Italia compresa, con 50 cantine e 500 etichette, seconda per numero di referenze solo alla Francia. In pratica un’iniziativa per incentivare la vendita globale di vino sul portale con numeri da capogiro: all’alba del primo festival 9/9, nel settembre 2016, Alibaba poteva contare su un fatturato annuo di 500 miliardi di dollari, raggruppando 10 milioni di aziende e un miliardo di prodotti, con 400 milioni di clienti in Cina. E proprio l’anno scorso, in Italia, inaugurava il primo ufficio europeo del gruppo, a sancire la volontà di favorire l’approdo delle aziende occidentali sul mercato asiatico. Già allora, in merito al progetto 9/9, si ventilava la possibilità di trasformarlo in appuntamento annuale. E così è stato: sabato 9 settembre 2017, i compratori online iscritti al portale potranno vivere un’altra giornata di shopping frenetico tra le etichette di punta del vino di casa nostra.
Una vetrina per il vino italiano
Quest’anno il focus è dedicato proprio all’Italia, che per tutta la settimana, già a partire da queste ore, potrà contare su una vetrina speciale sul principale negozio online della Cina, grazie all’accordo tra Alibaba e il ministero della Politiche Agricole italiano. L’obiettivo è quello di incentivare le importazioni di vino made in Italy, che attualmente, sul territorio cinese (dove l’80% del vino consumato continua a provenire da attività locali) conta solo il 5% degli scambi, su un mercato molto più fortunato per la Francia, che da anni ha cominciato a fare promozione dei suoi vini in Cina. E allora l’iniziativa di Alibaba acquista un valore particolare. Rispetto a un anno fa, i numeri sono cresciuti: sono 120 le aziende italiane che hanno aderito, in rappresentanza di tutta la Penisola vinicola, nessuna regione esclusa (come aprire un proprio store sulla piattaforma ce lo raccontava l’anno scorso Manfredi Minutelli). A creare un ponte ha contribuito il ministero di Maurizio Martina, in prima linea per finanziare l’ingresso del vino italiano su un mercato dalle grandi potenzialità. Per tutta la settimana che accompagna il countdown al 9/9, la piattaforma cinese proporrà ai compratori sconti significativi e offerte speciali sul vino italiano, presente con tante etichette di prestigio e realtà vinicole d’eccellenza.
Vino e web. Come si cresce nel mondo
Del resto, ha spiegato il manager di Alibaba per il Sud Europa Rodrigo Cipriani Foresio, il consumo cinese di alcol a tavola è ancora molto legato a specifici segmenti di mercato – come le bevande ad alta gradazione – ma il vino sto cominciando a giocare la sua parte (a tal proposito ricordiamo le riflessioni scaturite dall’ultimo World Tour del Gambero Rosso a Pechino, in attesa del prossimo appuntamento), specie con i rossi, e ora con i vini dolci, come il moscato. E a incentivare l’apprezzamento per le etichette italiane nel mondo (nel 2016 l’export di vini e spumanti italiani nel mondo è valso 5,6 miliardi di fatturato) ha sicuramente contribuito la tecnologia, con l’affermarsi di startup strategiche (la scorsa primavera è arrivata a Hong Kong anche la piattaforma dedicata Italian Artisan Wines), come Vino75, che nel 2015 ha stretto una partnership proprio con Alibaba per la distribuzione di vini italiani in Cina, e oggi ha raggiunto i 2 milioni di euro di investimenti complessivi nel settore, a testimoniare che il binomio tra web e vino offre infinite possibilità. Intanto gli acquirenti cinesi sono già pronti a godersi la settimana, tra aste online, promozioni e video live con gli esperti del settore.
a cura di Livia Montagnoli